Nugae

Imperfetto remoto


Quanto è rimasta appesa nell'armadio quella giacca?Avevo persino scordato che esistesse. E nella tasca c'era ancora il biglietto del treno. Perché mi piace viaggiare sui binari col viso rivolto al finestrino e gli occhi persi dietro il paesaggio che scorre veloce. E più ancora mi piaceva l'arrivo. Ma le dimenticanze ripiombano improvvisamente bloccando la routine come in un fermo immagine e disegnano sul viso quello stupore incredulo di chi si smarrisce nel ricordo, ritrovando un pezzo di sé che aveva lasciato andar via, consegnato all'oblio. Stringo le maniche e sono morbide come l'ultima volta che hanno avvolto il mio abbraccio. Le stringo e ci affondo dentro il viso senza respirare: non sono sicura che quel profumo sia andato via e non lo voglio scoprire. Hanno questo di brutto le cose: a volte restano lì immobili e smettono di essere quello che sono, diventando un tutt'uno con quel bacio, quel ponte, quelle parole, quel fiume. Restano lì incastrate a impastarsi con la memoria e le emozioni, per poi rispuntare senza preavviso, quasi a volerti trattenere in un tempo che non può più tornare. Quanto sia rimasta appesa nell'armadio quella giacca, lo so bene. È che avevo provato a non tenere il conto.