Nugae

Alle madri, perché essere in due comincia da loro.


Mamm'EmiliaIn te sono stato albume, uovo, pesce,le ere sconfinate della terraho attraversato nella tua placenta,fuori di te sono contato a giorni.In te sono passato da cellula a scheletroun milione di volte mi sono ingrandito,fuori di te l'accrescimento è stato immensamente meno.Sono sgusciato dalla tua pienezzasenza lasciarti vuota perché il vuotol'ho portato con me.Sono venuto nudo, mi hai copertocosì ho imparato nudità e pudoreil latte e la sua assenza.Mi hai messo in bocca tutte le parolea cucchiaini, tranne una: mamma.Quella l'inventa il figlio sbattendo le due labbraquella l'insegna il figlio.Da te ho preso le voci del mio luogo,le canzoni, le ingiurie, gli scongiuri,da te ho ascoltato il primo librodietro la febbre della scarlattina.Ti ho dato aiuto a vomitare, a friggere le pizze,a scrivere una lettera, ad accendere un fuoco,a finire le parole crociate, ti ho versato il vinoe ho macchiato la tavola,non ti ho messo un nipote sulle gambenon ti ho fatto bussare a una prigionenon ancora,da te ho imparato il lutto e l'ora di finirlo,a tuo padre somiglio, a tuo fratello, non sono stato figlio. Da te ho preso gli occhi chiariNon il loro pesoA te ho nascosto tutto.Ho promesso di bruciare il tuo corpodi non darlo alla terra. Ti darò al fuocofratello vulcano che ci orientava il sonno.Ti spargerò nell'aria dopo l'acquazzoneall'ora dell'arcobalenoche ti faceva spalancare gli occhi.Erri De Luca