Nugae

Recidiva


 Piego i pensieri in parole confuse, insieme alle lenzuola e alle ultime immagini di un sogno che mi porta indietro non volendo. Riscrivo l'alba leggendo la via crucis dei deportati nei lager d'Europa e mi accorgo che lento ritorna il sonno. È dolce arrendersi: l'angolo del libro pian piano si restringe, con gli occhi che fanno spazio al buio. E non è troppo tardi, perché oggi voglio comandare io il tempo. Mi concedo il lusso di accogliere il sole dormendo e abbandono la testa sul cuscino, decisa ad accantonare il tuo viso e il tuo silenzio, senza lasciarmi risucchiare dal dolore. Sono stanca di notti che rimestano nei ricordi. Voglio sogni nuovi, che abbiano la sfrontatezza di tendere al futuro. Ho bisogno di sorridere e non posso farlo col tuo nome sulle labbra.