Nugae

Variante di canzone


Ritorno alla sua voce calma dopo quel 16 maggio che mi ha cambiato la vita.Ritorno ai suoi occhi di mare e quell'accento che alle mie orecchie dice casa e suona ironicamente malinconico. Sul palco il solito tavolo, ma stavolta niente vino. Bastano i versi a riscaldare: le righe impastate ai ricordi di uno nato in mezzo al millenovecento, che prova a raccontare il secolo ormai alle spalle, alla nipote e alla generazione nuova, abbracciato a una chitarra.Conosco a memoria le pagine da cui son tratti i suoi monologhi: quei libri sono stati la risposta più bella al mio bisogno di consolazione e hanno fatto da ponte verso altri autori, riempiendo il vuoto che divorava i miei giorni.Conosco bene la sua "Variante di canzone", ma oggi ha un suono nuovo. Oggi l'ascolto senza sentirmi dilaniata dalla solitudine. Oggi il mio cuore piange di gioia perchè ci sei tu ad abitarlo e a dar senso ai suoi battiti. Ed è a te che penso mentre sussurro insieme ad Erri. È a te che canto:  
"Io te vurria vasa'", sospira la canzonema prima e più di questo io ti vorrei bastare  io te vurria abbasta',come la gola al canto come il coltello al panecome la fede al santo io ti vorrei bastare.E nessun altro abbraccio potessi tu cercarein nessun altro odore addormentare,io ti vorrei bastare,io te vurria abbasta'."Io te vurria vasa'", insiste la canzonema un po' meno di questo io ti vorrei mancareio te vurria manca',più del fiato in salitapiù di neve a Nataledi benda su feritapiù di farina e sale.E nessun altro abbraccio potessi tu cercarein nessun altro odore addormentare,io ti vorrei mancareio te vurria manca'.