Nugae

Il cigno nero


Nina, vieni qui. Ascolta. Il cinema è vuoto. Il teatro applaude ancora. E io ti guardo scossa dalla tua verità. Sei tragicamente bella, una scultura di cristallo andata in frantumi. Un'anima bruciata nel dolore del suo tormento....Io lo so cosa significa combattere contro di sé. Rigida dentro una vita di divieti e dannatamente infelice, sempre lontanissima da quel traguardo impossibile cui sacrifichi ogni respiro. Io lo so che il sangue non lava via l'angoscia di un'inadeguatezza costante. Lo so, Nina, anche se non ho mai messo le punte.Un po' di vita,lasciati andare.Dimentica l'ossessione della perfezione.Smettila di chiedere scusa.Smettila di essere debole.Per Thomas è facile.Lui sa chiedere.Lui sa prendersi tutto quello che vuole, persino ciò che non è lecito.Vieni qui, Nina. Ascoltami. Smettila di aver paura di te. Di punirti. Di seviziarti. Io lo so che non serve a nulla. Non ti fa stare meglio. Fuggi via da quel mondo rosa di bambole e carillon. Non sarai un'etoile in risarcimento dei fallimenti di tua madre. Non sarai una donna annegando in quelle labbra bugiarde. Cresci. Impara ad amarti e ad accogliere la tua fragilità. Affronta il tuo canto del cigno. Combatti i fantasmi più neri che deformano la realtà in mille specchi cangianti. Fermati e guardati dentro. Riconosciti e comincia a vivere. Perché nella morte non c'è nessuna catarsi, quando si è contemporaneamente vittima e carnefice di sé stessi.