Nugae

per fortuna io negli anni ho fatto sapiente scorta di beni di prima necessità, anche se credo manchi qualche nuova spezia alla mia dispensa

Io saccheggio la dispensa dei miei, però in libreria non resisto. C'è sempre almeno un titolo che attira la mia attenzione. Poi ci sono le recensioni lette e la curiosità di verificare in prima persona. E' rizomatico, un libro rimanda sempre ad un'ulteriore lettura. Basta una citazione, un richiamo, un'associazione mentale. E' meraviglioso.

mio padre saccheggia la dispensa mia questa la chiamo ingiustizia

Piano piano anche la mia dispensa cresce, ma lui ha anni e anni di vantaggio. Sulla letteratura contemporanea, però, lo straccio alla grandissima! :)

Mala tempora currunt:)...era dal secolo scorso che non sentivo il termine "sportina"...amori di gioventù......Rizomatico...quando ero bambino, cambiavamo spesso città, non avevo amicizie solide...passavo pomeriggi interi da solo, ma non mi sono mai annoiato, non ho mai avuto paura della solitudine o del silenzio: non ero mai *solo* letteralmente affascinato da una grossa libreria in cui uno scaffale intero era colorato di rosso cardinale. Chiudevo gli occhi, alzavo il dito ed a caso prendevo una lettera dell'alfabeto di quell'Enciclopedia. E da una voce era facile passare ad un'altra. Ed un'altra ancora. Senza requie. Più cose sapevo e più cose volevo conoscere. Freneticamente, come se non avessi tempo. Ero consapevole di una perdità, di un senso di vuoto, che mai avrebbe trovato sazietà. I libri son amici fidati. I libri non giudicano, non chiedono, non aggrediscono. Ti rispettano, "parlano", ti fanno confidare e consigliano anche nei momenti più bui. Ti proteggono e donano risposte quando non sai a chi rivolgerti. Danno speranza, anche quando sembra non esserci più. Perchè non sei finito fino a quando hai una storia da raccontare. Una storia da leggere, grazie al quale poter sognare. Proprio come facevi da bambino. Quando bastava il profumo di quelle pagine, fresche di stampa, per dimenticare l'*inquietitudine*. Gli adulti non sanno riconoscere più il pianto di un bambino. Non ricordano nulla. Non sanno da dove provengono e cosa vogliono diventare. Non hanno più la consapevolezza del Viaggio.

Condivido in pieno. (Non sei finito fino a quando hai una storia da raccontare, sì. Citazione da "La leggenda del pianista sull'oceano", film tratto da "Novecento" di Baricco). Grazie per il bel commento. Quando si scelgono i libri come amici, non si può non parlarne con intensità.

Amo follemente il cinema (e Baricco)...la leggenda è uno dei miei film preferiti, sapevo che avresti colto:)...grazie a Te...è sempre un piacere passare da queste parti...un angolo così accogliente e denso di spunti preziosi...

Pure io adoro quel film, è tra i miei preferiti. Complice anche la splendida colonna sonora a firma Morricone. Baricco, mi piace meno. Ma i primi romanzi mi avevano conquistata. Grazie a te per la visita.

Hai ragione...il primo Baricco era tutta un'altra storia;-)...da Anna Deverià fino alla splendida june...e come molti cantautori ad un certo punto la vena di quella miniera sembra esaurirsi inesorabilmente.... Morricone ha "scritto" la storia del Cinema, con colonne sonore sublimi; impossibile citarle tutte da Claudia Cardinale e Sergio Leone, fino ai giorni nostri...non hai idea quanto sia stato felice a suo tempo per l'Oscar..."playing love"...ti entra nella testa (e nel cuore), ti fa perdutamente suo e non ti molla più...quante lacrime per quella pellicola...

Sì, il Baricco di Oceanomare e Castelli di rabbia. Quanto a Morricone, lo adoro. Ecco, uno dei miei desideri è assistere ad un suo concerto...Prima o poi...

Ragazzi, andateci piano con l'entusiasmo. Troppo spesso in libreria si compra quello che vogliono loro, non quello che cerchiamo noi. Cultura massificata e piagnona. Spesso ci si accultura di più scambiando chiacchiere con i senegalesi che cercano di venderti i libri fuori dalla Feltrinelli, che ad entrarci. Ma so già che non la pensate così. Cari saluti, comunque. Nicola D'Agostino

L'entusiasmo del leggere, è uno dei pochi doni che la vita ancora non mi ha portato via e me lo tengo stretto. E' ossigeno per me. E non è questione di acculturarsi, è semplicemente un bisogno primario. Come respirare.

Sull'acquisto dei libri, poi, ci si può muovere ad istinto, sulla base di quelle che possono essere suggestioni personali. Ma anche in maniera ragionata, studiando le case editrici, i loro cataloghi e i loro autori. Io alterno, ma non compro il prodotto libro, perchè esposto in vetrina. Le mie sono scelte completamente personali. Non c'è moda che tenga. Anzi spesso scavo tra autori di nicchia e titoli dimenticati.

Hai ragione...sinceramente non guardo mai le classifiche, né libri troppo sponsorizzati. Anche perché ai primi posti c'è sempre Moccia...oddio.

privarsi anche di questo grande piacere no, non è possibile. Sarebbe aggiungere tristezza alla tristezza. E poi si lavora per avere nutrimento: anche i libri lo sono...eccome

:)