Nugae

Credo che il pensiero contenga un errore logico ed uno grammaticale (non ne faccio colpa a te, quanto piuttosto a Paris). Credo manchi un punto di domanda, da qualche parte. La conclusione, poi, mi riesce un po' strana. Se non sbaglio stanare significa far sì che qualcosa esca allo scoperto. Ma da quanto detto prima, quella voce è tutt'altro che nascosta, anzi insistente, quasi fastidiosa. C'è qualcosa che stona, non credi?

Il punto interrogativo manca, sì. Ma la conclusione non credo sia contraddittoria. La voce a cui Paris si riferisce è interiore è quella dei pensieri ed è anche quella che non riesce a tradurre in parole, pur non sapendo smettere di parlare. Io almeno, l'ho interpretata così.

La voce da stanare potrebbe essere la voce dell'inesprimibile...

Forse è vero, ne manca almeno uno di punto interrogativo... ma credo che sia stato tutto calcolato dal vecchio Renzo Paris (mi consenta quel "vecchio", è un "accrescitivo"). Presunte interrogative che celano negative con accenti esclamativi. Mentre si domanda, lui (si) spiega (Infatti anche rifiutandosi di parlare, come si può smettere di pensare: "Infatti anche rifiutandosi di parlare non si può smettere di pensare!". Chiedo scusa per la manipolazione).

rb

Condivido in pieno.

mi sembra futile, ( senza far torto a nessuno) il problema dei punti interrogativi e/o eclamativi mancanti. E' talmente evidente il fatto. E' un trucco del logos scritto. Si avrebbe lo stesso effetto se Paris recitasse conservando la freschezza e l’immediatezza che solo la conversazione può dare. Personalmente mi sono posto per quello che sono, un lettore curioso e attento, Insomma si potrebbe parlare di una lettura ad alta voce. Chissà perchè sta storia dei punti interrogativi mi fa venire in mente Celine. Mi piace come poeta co sta capacità di dire la disperazione del vivere come si fosse a teatro. E nei romanzi mi sento suo complice. Mi coinvolge, tanto. Chissà cosa avrà sofferto per la sua Aquila. Mi dispiace moltisimo per lui. Potrebbe raccontare i fatti. Lui, grande marsicano, lo saprebbe fare. Grazie leitraot. Un caro saluto.

Rispondo ora, vista la tirata d'orecchie. Scusami, non volevo snobbare il tuo commento, mi è semplicemente sfuggito. In realtà a volte sono poco attenta, però non avevo nessuna intenzione nè di umiliare nè di offendere. Sono d'accordo, i punti di domanda sono superflui. Paris in quelle righe è un continuo interrogare e interrogarsi. Celine non l'ho ancora letto. Prima o poi mi deciderò a prendere il suo "Viaggio al termine della notte", me lo ripropongo da un po'. Saluti a te.