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Nugae

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Nel perdere un bottone invece mi sento persA anch'io per sempre.

Post n°188 pubblicato il 06 Gennaio 2010 da leitraot
 

 

Giocavo con i bottoni, da piccola.
Mi piaceva cercare la scatola di latta verde, nell'anta destra della macchina da cucire della nonna e agitarla tenendo ben saldo il coperchio per sentire il rumore di quel piccolo mare di plastica cangiante. Poi immergevo le mani in quel freddo arcobaleno di colori e forme e rovesciavo il tesoro sul morbido del letto. Era come contare le monete di un tesoro. Cercavo i bottoni rossi del vecchio cappotto: grossi e quadrati. Quelli a strisce bianche e blu del completino marinaro abbinato ai sandali che rubavo a mia sorella, benché mi stessero grandi di un paio di numeri. E quelli viola a campanelle brillantinate del golfino della domenica. I bottoni erano il passato e il futuro. La nonna li avrebbe cuciti su altri abiti, avrebbero scintillato su camicie nuove senza cancellare il ricordo di quelle ormai in disuso. Il presente erano i giochi, il mare, il loro suono metallico contro la scatola ottagonale. E il ponte tra il prima e il dopo: il sorriso della mia fantasia di bimba. Come oggi accade con le parole, anche quelle che ho smesso di dire. Perchè l'asola resta vuota e abbottono male i pensieri.

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Commenti al Post:
mia_euridice
mia_euridice il 07/01/10 alle 18:54 via WEB
Anche io adoravo i bottoni. Mia madre (non mia nonna, che non cuciva!) li raccoglieva in un barattolo di metallo. Facevano rumore. Amavo i loro colori. Chissà dove è finito quel barattolo?!
 
 
leitraot
leitraot il 07/01/10 alle 23:58 via WEB
La "mia" scatola c'è ancora, la conserva mamma tra le sue cose e ogni volta che la rivedo, non posso non ricordare.
 
 
anonimo10_1
anonimo10_1 il 03/03/10 alle 22:55 via WEB
nel mio caso, come per la "padrona di casa", c'era di mezzo la nonna... e il contenitore era una sorta di piccolo scrigno (mi pare verde!!!) in metallo... ora, se non erro, è passato a mia madre... (che stia cercando di attaccar bottone? non ho resistito, il gioco di parole ci stava tutto)
 
ProBonoMalo
ProBonoMalo il 07/01/10 alle 20:08 via WEB
No, qui i pensieri li hai abbottonati piuttosto bene invece. Almeno per me che i bottoni e i pensieri li perdo.
 
 
leitraot
leitraot il 07/01/10 alle 23:59 via WEB
Anch'io li perdo e non so neppure ricucirli...
 
vanderdecker
vanderdecker il 07/01/10 alle 20:16 via WEB
La tua fantasia di bimba è rimasta intatta: colori e suoni sono ancora vivi nella tua mente di donna, che tenta di sovrapporre quel dolce passato ad un presente forse troppo dilatato da bisogni e desideri diventati adulti. Secondo me, quell'asola è solo un poco stretta... Buona serata.
 
 
leitraot
leitraot il 08/01/10 alle 00:00 via WEB
E' che ho un oblio difettoso, o forse semplicemente non sono cresciuta quanto avrei dovuto... Buona serata a te.
 
   
basilicojamaicano
basilicojamaicano il 08/01/10 alle 09:01 via WEB
Sorrido. Anche mia madre aveva la scatola dei bottoni e anche io, da piccolo adoravo quello scrigno di latta. Il mio era tondo e verde con dei disagni, credo fosse una scatola di cioccolatini, in origine. Affondare le dita in quel piccolo universo colorato accendeva la fantasia. Mi sono chiesto, spesso, se ci sia ancora qualcuno che stacchi e conservi i bottoni vecchi per usarli ancora. La scatola di mia madre c'è ancora, ma dentro sono rimasti pochi bottoni più che altro bianchi e piccoli, da camicia, e a volte ho la sensazione che quando sara completamente vuota una parte di mondo non esisterà più. P.S. Quanto alla risposta al commento qui sopra: ci sono tante persone che aspettano di "crescere" per cominciare a vivere, ma crescere non vuol dire semplicemente avere un anno in più, quello è invecchiare. Per crescere tocca vivere... e tante volte sbagliare. E' proprio così che funziona. E non è un difetto, o se lo è, è di fabbricazione e non ci si può far nulla :-)
 
     
leitraot
leitraot il 09/01/10 alle 00:09 via WEB
I ricordi degli anni ad una sola cifra, smuovono sorrisi anche nei periodi meno allegri... Quanto ai difetti di fabbricazione, mi sa che devo averne più d'uno.
 
Hall_1972
Hall_1972 il 08/01/10 alle 10:20 via WEB
Il mio problema era invece attaccare bottone...
 
 
leitraot
leitraot il 09/01/10 alle 00:11 via WEB
Attaccare bottone è difficilissimo, io fatico a trovare il filo...
 
Bluemonet1977
Bluemonet1977 il 09/01/10 alle 21:21 via WEB
Ci son istanti che sedimentano nel cuore di una persona, in una sorta d'imprinting affettivo, difficile da cancellare...l'insistenza nel vestirti, nel coprirti bene, la voce di una nonna, genuina e schietta, maestra elementare che ti sistema il fiocco di un grembiule; il puntiglio nel "presentarti" a modo, nel cercare di fare sempre le cose per bene...basta sbagliarne uno per mandare fuori strada tutti gli altri compagni di slitta...piccoli ricordi...quando cercavo di recuperare un elastico che giocava a nascondino, frugando nella cesta di mamma alla ricerca del bottone giusto, che non mi rendesse più orfano, di uno che aveva perso la via di casa (e colmasse il vuoto di quella "sensibile" imperfezione)....e quando riuscivo a rammendarlo da solo, ti sentivi la creatura più appagata del mondo, nel riannodare un filo fatto di paziente ricamo...nell'essere gelosamente responsabile di quel legame...
 
 
leitraot
leitraot il 09/01/10 alle 22:54 via WEB
I ricordi somigliano ai bottoni: ci legano al nostro passato e il loro filo si consuma col tempo. Strada facendo, qualcuno resta saldo, mentre qualche altro cade lasciando asole orfane. Allora proviamo a colmare il vuoto sostituendoli con vita nuova e cucendo altri nodi... Finchè quello che aspettavamo come domani, non diventa oggi, per poi trasformarsi in ieri. Ciclicamente. Intanto che Atropo si trattiene dal tagliare di netto il filo, giusto per restare in tema di metafora :)
 
Grilletto81
Grilletto81 il 12/01/10 alle 12:07 via WEB
Che bella, bella immagine, A.! Si potrebbe quasi dire che i bottoni uniscono, nell'asola del presente, i lembi di passato e di futuro, no? Una volta ero andato a una fiera di macchine produttrici di bottoni. Ne sono ritornato con le tasche stracolme. E poco importava che solo pochissimi potessero essere davvero abbinati agli abiti. Dici che esiterà, come mestiere, quello di inventore di fantasie di bottoni?
 
 
leitraot
leitraot il 12/01/10 alle 15:23 via WEB
Mi ci sarei persa alla tua fiera, però se esistesse davvero l'inventore di fantasie di bottoni, sarebbe un gran bel mestiere il suo! Ha un che di fiabesco, non trovi?
 
MaChisseeeee
MaChisseeeee il 12/01/10 alle 14:29 via WEB
non fa niente se il bottone non sia proprio uguale all'originale, a volte basta che passi nell'asola e che chiuda quel vuoto che raffredda il cuore. in fondo ciò che importa è la sostanza più che l'apparenza ;)
 
 
leitraot
leitraot il 12/01/10 alle 15:33 via WEB
Il bottone non chiude semplicemente un vuoto, lo riempie dandogli significato. :)
 
derivalchiarodiluna
derivalchiarodiluna il 13/01/10 alle 11:35 via WEB
... :) ... i bottoni, a casa mia, erano conservati nella scatola metallica e amaranto dei Krumiri di Casale della Bistefani... ce n'erano bianchi, trasparenti,traslucidi, cangianti, in legno, metallici... Quando mia madre li riversava sul tavolo per trovarne qualcuno che potesse servirle, bastavano pochi luccichii a riempirmi di meraviglia...e adesso? beh, se ti può consolare, anche io, avrei bisogno di un corso accelerato di sartoria...
 
 
leitraot
leitraot il 14/01/10 alle 16:38 via WEB
Quando aprono le iscrizioni al corso? :)
 
qualchevoltasuccede
qualchevoltasuccede il 14/01/10 alle 14:51 via WEB
bellissimo questo post, davvero bello e delicato e poi mi riporta alle mie mani che si immergono avide nel mare di bottoni, sperando, chissà, di tingersi dei loro colori.
un fortissimo abbraccio!
 
 
leitraot
leitraot il 14/01/10 alle 16:40 via WEB
I colori dei bottoni mi si sono stampati negli occhi della mente, le mani dimenticano. Ti abbraccio anch'io.
 
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