Creato da leitraot il 27/10/2005

Nugae

Bisogna continuamente ricominciare dalla fine

 

 

Matilde lo guarda...lo guarda...lo guarda...

Post n°230 pubblicato il 20 Novembre 2010 da leitraot
 

Oggi c'era il sole al risveglio, una striscia rosa spezzava il cielo al di sopra dei rami tesi degli alberi. Il parabrezza opaco nascondeva l'angolo di svolta e tamburellavo con le mani sul volante dietro la voce di Dido, all'andatura lenta di una bici egocentrica al centro della carreggiata.
La mattina era vuota d'affanni. Fino ad un'ora prima, nel sogno, parlavo con i tuoi occhi e per un attimo è stato come averti con me. Taccio, più spesso di quanto io stessa non immaginassi. So che sai. Ed è bello sentire che raccontarsi è tutto, ma a volte non serve. Allora sospiro, prendo fiato a vuoto e poi non dico niente. Mi sorride l'anima: con te posso arrivare ad amare il silenzio.

 
 
 

Azione e reazione

Post n°229 pubblicato il 20 Ottobre 2010 da leitraot
 

Nel fondo dello stagno si può pescare a piene mani. Ci sono anime guizzanti, non solo sassi lanciati via lontano e poi dimenticati. L'acqua non luccica, solo perché non vede il sole. Ma bastano poche note a creare uno spiraglio.
Clement Mathieu lo sa. Sa che qualsiasi bimbo ha bisogno di ricevere fiducia per riuscire a darne. Spetta agli adulti agire con saggezza per ottenere la reazione conseguente. E zucca pelata sceglie l'amore. Non punisce, responsabilizza, arrivando, così, a trasformare una classe di discoli in un magnifico coro. Il sorvegliante diventa maestro e un po' anche padre. Li sente suoi quei sessanta monelli. Conosce la tristezza dei loro occhi per quel desiderio inappagato di libertà, che li vorrebbe nei prati a correre, ad arrampicarsi su per gli alberi, a scoprire e giocare e ridere. Finalmente svincolati dalla rigidità di una disciplina gelida, imposta con la forza. Conosce il peso di una vita ingabbiata nella tristezza, pertanto indica una strada diversa: riprende le sue vecchie carte di musicista fallito, ritorna a comporre. Regala loro la magia del canto.
E scopre che dell'angelo, Morhange non ha soltanto il viso.
Ma soprattutto che Pepino aveva ragione di aspettare il sabato.


(Les Choristes, di Christophe Barratier)

 
 
 

La solitudine dei numeri primi

Post n°228 pubblicato il 03 Ottobre 2010 da leitraot
 

Conto le ossa di Alice e non vedo il palo.
Lei ha ragione, lo so anch'io che sono al limite della soglia di normalità. Me lo dice tranquilla nel suo camice bianco, ignara del ragnetto che le corre su per la spalla. Ma io ho paura e più mia madre insiste sulla somiglianza, più diserto la sua tavola.
Ho paura dei miei vecchi fantasmi e ne sto creando di nuovi.
L'autunno dei miei capelli, la voce incapace di salire su per quelle scale di note che prima mi divertivano, la lana mentre intorno vestono in maniche corte, la testa come immersa nell'acqua e il cuore che accelera all'improvviso...
Lo so anch'io che così non va, ma saperlo non basta.
A volte vorrei solo poter smettere di pensare per un po' e restare immobile nel guscio del tuo abbraccio.

 
 
 

Ciuf ciuf

Post n°227 pubblicato il 25 Settembre 2010 da leitraot
 

Sul treno per A.
Non è mai stato così bello veder sfilare via, veloci, le rotaie che indirizzano alla meta...
Mai come ora che viaggiare significa raggiungere.

 
 
 

Sotto gli ulivi

Post n°226 pubblicato il 23 Settembre 2010 da leitraot
 

 

Sotto gli ulivi, quel che resta di un paese scosso dal terremoto e la voglia di raccontare.
I visi, le parole scarne, le strade polverose e un cuore che non smette di chiedere ostinatamente accoglienza presso l'amata. Perché la vita è preparasi il the a vicenda. Perché un solo sguardo può incatenare l'anima e i pensieri ad una supplica imperterrita, che domanda ragione dell'indifferenza. Che offre il proposito di regalare felicità, ottenendo il rifiuto amaro di un silenzio impenetrabile.
Ed è dolcissima e crudele l'agonia di quest'asimmetria sentimentale, con lui in affanno a rincorrere lei che si allontana decisa.
Conosco il fiato corto di chi è costretto a rallentare, rinunciando.
Conosco il gelo che paralizza una mano piena, tesa verso chi sceglie di ignorarla.
Conosco l'umiltà. Me l'ha insegnata l'amore. Soprattutto quello non corrisposto.

 
 
 


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