Nulla vada Perduto

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Chiudo il dolore nella cantina del cuore,a doppia mandata.Lo tengo a bada. Faccio finta non esista.Soffoco il suo vociare con rumori che stordiscono.Si affaccia, ed io lo sfuggo, con mille stratagemmi.Maschere, armature, distrazioni, visioni, riempiendo e colmando ogni più piccolo vuoto nei modi più disparati, per non permettergli di far udire la sua voce lacerante.Ma in certi momenti reclama di essere ascoltato.Prepotente.Ed esonda.Come ora.Tutto quello che ho spinto in un angolo sperduto di me e voluto solo dimenticare, bussa alla mia porta, ed entra, senza permesso.Mi colpisce come un cazzotto nel centro dell'essenza, e mi lascia boccheggiante, inerme, indifesa.Ed è allora che mi avvolge.Strappa ogni brandello di tessuto lasciandomi ricoperta di stracci sanguinanti.E non pago, mi riempie.Ora... Adesso...Lo sento fluire nelle vene, nei capillari, colmare la mia pelle, saturare i miei pensieri incoerenti.Respiro a strattoni, non so dove prendere l'aria.Lacrime fluiscono come le parole scritte qui a occhi semi chiusi.Solo lo scorrere del dolore riempie i battiti del cuore.Mi possiede. Si nutre di me. E io sono sua....Ora, tramortita, abbandonata, sfinita,riprendo il controllo,lentamente, molto, molto lentamente.Rimane in fondo all'anima una ferita nuova e antica.Si potrà scorgere, ancora, per qualche giorno,o magari solo qualche ora,ma nessuno avrà il coraggio di guardare così a fondoda vederla davvero.Meglio così.Riapro gli occhi allagati, il formicolio alle mani va diminuendo. Il respiro torna più profondo.Le lacrime han cessato di scendere a fiumi.Pezzo per pezzo ricostruisco quello che voglio essere.E lui, amante odiato, ritorna nel suo antro buio.Fino alla prossima volta.