L'Italia Liberale

NUOVI INDIZI SUL COMPLOTTO PER UCCIDERE GIOVANNI PAOLO II NEL 1981


Di David DastychLunedì, 5 Febbraio 2007 Il servizio segreto comunista polacco (WSW) fu a conoscenza di un complotto per assassinare Giovanni paolo II , parecchie settimane prima dell’attentato in piazza San Pietro, il 13 maggio 1981. Ed il servizio segreto polacco non ha fatto nulla per impedire il complotto.Il settimanale polacco Wprost, generalmente ben informato, ha trovato un testimone, la cui testimonianza depositata nell’istituto polacco della memoria nazionale (IPN) potrebbe aprire una breccia nell’attuale status investigativo sull’attentato al precedente Santo Padre. Si tratta di un ex colonnello del servizio segreto militare (WSW). Il testimone ha detto a Wprost di essere venuto in possesso di queste informazioni da un ufficiale dell’intelligence polacco, operante in in un paese arabo all’inizio della primavera del 1981. Un breve rapporto di quell’ufficiale informava che i “lupi grigi” (organizzazione nazionalista turca) stavano progettando di assassinare il Papa. Il colonnello ha riferito queste informazioni ad un funzionario di grado elevato del secondo ufficio direttivo dello stato maggiore Polacco, il colonnello Karol Szelag. Gli eventi successivi hanno dimostrato che la sede principale del servizio segreto polacco di quel tempo non ha fatto nulla per avvertire la chiesa polacca o il Vaticano, che era programmata un’azione del genere, e si è assicurato che l’avvertimento non uscisse mai fuori dal paese arabo. Gli ufficiali che sono venuti a conoscenza di queste informazioni sono stati trasferiti ad altri reparti o sono stati trasferiti all’estero. Il servizio segreto polacco non ha fatto nulla in relazione a quelle informazioni sensibili.UN ITALIANO “TALPA” DEL KGB.Parecchi anni dopo l’attentato del 13 maggio 1981, nel novembre del 1985, l’ufficiale dell’intelligence, che ha informato il settimanale Wprost , era in servizio come addetto militare nell’ambasciata polacca al Cairo. Là, aveva la possibilità di informare i rappresentanti dei paesi della NATO su quella nota ricevuta dal servizio segreto polacco nel 1981, parecchie settimane prima dell’attentato alla vita del papa. Decise di farlo con un addetto militare italiano, il colonnello Giuseppe Cucchi. Ma, in quel frangente, egli era ignaro che le informazioni sulla sua conversazione con il Col. Cucchi sarebbero passate ai servizi segreti dei paesi comunisti. Circa due mesi dopo la sua visita all’ambasciata italiana al Cairo, nell’estate del 1986, gli fu ordinato di ritornare urgentemente in Polonia, senza una ragione precisa. A Varsavia, il colonnello polacco venne informato di un’indagine interna segreta condotta contro di lui. Fu allontanato dal secondo ufficio direttivo dello Stato Maggiore, e fu trasferito all’ispettorato della protezione civile. Più tardi, dopo il cambiamento di regime in Polonia, per un breve periodo, il colonnello ritornò al Ministero della difesa, allora diretto da un membro dell’ opposizione, il Dott. Janusz Onyszkiewicz. Ora è pensionato.I servizi segreti sovietici hanno “una talpa” a Roma, nei servizi segreti italiani di allora, dalla quale sono stati informati rapidamente circa la conversazione del colonnello polacco al Cairo, nel 1986?Il suo interlocutore dunque era il colonnello Giuseppe Cucchi, che fu poi capo del centro militare italiano per gli studi strategici (negli anni 90) e consigliere di due primi ministri della sinistra italiana: Massimo D’Alema e Romano Prodi. Quindi, il Generale a tre stelle Cucchi fu il rappresentante dell’Italia nel comitato militare della NATO a Bruxelles, nello stesso periodo in cui Romano Prodi dirigeva la Commissione Europea. Quale intimo assistente di Romano Prodi, nel novembre del 2006, il Generale Giuseppe Cucchi è diventato capo del CESIS, un comitato di coordinamento dei servizi speciali italiani - il SISMI, militare, ed il SISDE, civile.IL PRIMO MINISTRO ROMANO PRODI È STATO COLLEGATO AL KGB?Due stazioni britanniche della TV (ITV e BBC TV), investigando sull’omicidio di Alexander Litvinenko, hanno esposto una congettura, proveniente da Mario Scaramella (un consulente della Commissione “Mitrokhin” del Parlamento Italiano, che indaga sulle attività in Italia dei servizi segreti del precedente blocco sovietico), e cioè che il primo ministro Prodi potrebbe essere collegato al KGB. Prodi ha negato fortemente. Potrebbe forse il Generale Giuseppe Cucchi essere “un collegamento” fra il KGB e Romano Prodi? Quando i giornalisti di Wprost hanno provato a raggiungere il Generale Cucchi al telefono e per E-mail, ha risposto: “penso che nè io, nè voi, Signori, potremmo ritenerci soddisfatti da una mia succinta risposta, via E-mail, alle vostre domande riguardo alla storia di un colonnello polacco [ ha accennato al suo nome ] e ad un episodio lontano della mia vita, di cui mi ricordo molto bene”.Il Generale Giuseppe Cucchi sarà disposto a rispondere a queste domande di Wprost in una riunione personale con un giornalista del settimanale? Vedremo…© David Dastych, 2007http://www.canadafreepress.com/2007/dastych020507.htm