L'Italia Liberale

Il Prof. cadde la seconda volta!


Non è trascorso un mese dal mio Articolo in questo Blog (20/01/2007) ed ecco che la Profezia si è avverata: sulla Politica estera il Governo è caduto.Peccato sia successo dopo uno dei più bei discorsi effettuati al Senato dal Ministro D'Alema: grande senso Istituzionale aveva dimostrato baffino.Diamogliene atto: ma loro, prendano atto che non avranno mai una maggioranza indipendente in Politica estera.Peccato che il peggio debba ancora venire: anche in questo caso le previsioni risultano già essere state fatte: ancora nel messaggio del 20/01/2007. Altri scenari? Si uno: ma è cupo, molto cupo. Il Sig. Follini rischia di passare di lì: il peggio della Prima Repubblica; poi sentiremo parlare di Governo del Presidente, Govero Tecnico, Governo Istituzionale..... Il Risultato? Tutto come previsto...... Cosa vorrei? Un Governo di un anno fatto da AN, FI, DL, DS. Per far cosa? Scassino il sistema: Riformino seriamente ciò che c'è da rifomare; facciano il Federalismo (se la Lega lo vota tanto meglio) quello vero; riscrivano la Legge Elettorale, trasformino lo Stato in Repubblica Presidenziale, riscrivano il Titolo V della Costituzione, ricostruiscano il Welfare State dando meno garanzie ai privilegiati difesi dai Sindacati e più garanzie alle Generazioni future.Voglio 40 Giorni di Sciopero Generale e l'indebolimento dei Sindacati, la fine del Sistema degli appalti truccati e di quello delle Cooperative, la flessibilità nel Mercato del Lavoro e un sistema di Ammortizzatori sociali degni di un Paese Civile, una Giustizia Uguale per tutti con certezza della pena e processi brevi ed equi, con Magistrati inquirenti dipendenti dal Ministero e Giudicanti dipendenti dal Parlamento con una netta separazione fra gli uni e gli altri ma che paghino le loro colpe in caso di errore: come tutti i Professionisti che sbagliano....E alla fine dell'Anno più bello, si ridividano: si vada alle Elezioni, e si cominci a crescere correndo verso il Futuro.Scusate: è ora che mi svegli, sognavo di vivere in un Paese normale.Vincenzo Ciani.