Sandrock

Vita e matematica


Il problema non sono i grandi numeri.Milioni, miliardi, sfilze interminabili di zeri.Il problema è passare da ZERO a un numero diverso, qualunque esso sia.Anche fosse un numero decimale inferiore all'unità con una quantità straordinaria di zeri prima di trovare una cifra che zero non è.Basta quello.A quel punto c'è vita.E se quello c'è, e c'è!, allora la vita era (è, sarà) possibile.Tutto, proprio tutto ciò che è possibile, anche se quasi impossibile, prima o poi si verifica.Poco importa se passano giorni, mesi, anni o miliardi di anni, di sicuro prima o poi ciò che è accaduto accade di nuovo.In un vortice di ripetizioni infinite in cui diventa tutto indistinguibile, dove il tutto e il nulla sono la stessa cosa, così come il passato e il futuro.Perché se ciò che è accaduto accadrà di nuovo, è vero anche che ciò che accadrà domani è sicuramente già accaduto prima.Spazio e tempo si fondono e anche la direzione non trova più importanza.Come se ci fosse un appiattimento generale in cui niente abbia più significato.In tutto questo si trovano i nostri pensieri, che sono piccolissimi e insignificanti, eppure padri indiscussi di queste grandezze, che noi vediamo e produciamo, attraverso il ragionamento.Uomini, solo teoricamente capaci di cambiare il destino già scritto, che stabilisce il futuro senza possibilità di determinare un'alternativa.Ma possibile essere schiavi di un copione già confezionato, che va solo saputo leggere?Possibile che le passioni e le emozioni di cui siamo dotati debbano rimanere chiuse nel nostro insignificante guscio al cospetto di un disegno universale che non ci considera minimamente?Meglio forse credere in Dio?Oppure, via di fuga meragliosa, in una "singolarità", bellissima umana "eccezione che conferma la regola"?