Questo è un post di denuncia di una situazione intollerabile.
A Firenze sta accadendo qualcosa di totalmente assurdo: a fronte di una guerra intestina fra la famiglia Della Valle e l'ormai ex allenatore Prandelli, gli attuali proprietari del club viola hanno utilizzato tutte le armi a loro disposizione per creare un sistema di controllo sull'informazione locale che si può tranquillamente definire "censura di regime".
Quando Stefano Prizio ha scritto liberamente articoli di critica nei confronti della politica societaria, pare gli sia stato chiesto di rinnegare Prandelli e farlo passare come un traditore, cosa a cui non ha dato alcun peso.
Quando è stato promosso da Prizio un sondaggio su chi credeva alle parole di Diego e chi a quelle di Cesare, quest'ultimo ha ottenuto consensi superiori al 60%.
Ancora una volta Prizio è stato richiamato all'"ordine", ma lui non solo non ha accolto l'invito di truccare il voto dei lettori e tifosi, ma anzi ha denunciato pubblicamente ciò che stava succedendo.
Nessuno ha mosso un dito, spianando la strada alla mossa successiva, l'annientamento completo del giornalista, inibito da tutte le radio e tv locali, nonché dal sito che lui stesso aveva creato (con tanto di richiesta danni per 500.000 euro).
La misura del bavaglio la dà il silenzio surreale di tutti o quasi, soprattutto di fiorentina.it, la cui redazione deve essere ostaggio delle decisioni di un editore che probabilmente è stato messo spalle al muro.
L'assenza di una voce libera e coraggiosa (l'ultima che era rimasta se n'è andata per sempre... ciao Manuela!) è deleteria.
Sembra addirittura che la Repubblica censuri i pensieri dei suoi collaboratori se questi esprimoro solidarietà al loro collega Prizio (evidentemente si intendono molto di bavagli).
Potrei dire che in casa viola, ormai da un po' di tempo, ne abbiamo viste di tutti i colori: licenziamenti in tronco di persone troppo vicine a Prandelli, campagne acquisti fatte con il proposito di mettere in difficoltà il mister, sceneggiate ridicole sulla chiamata all'ultimo momento della Nazionale a cui non si può dire di no.
Il problema è un altro e, paradossalmente, la Fiorentina c'entra ben poco: qui siamo di fronte a un personaggio che possiede quote importanti nelle testate giornalistiche più importanti e che detiene un potere straordinariamente alto, al punto da "controllare" tutta l'informazione locale.
Per leggere qualcosa su questa vicenda fiorentina pare che si dovesse comprare l'edizione di Repubblica di Padova, dove probabilmente nessuno leggerà, ovviamente, un trafiletto piccolissimo che parla di cose che in Veneto non interessano a nessuno.
Un po' come si deve spulciare qualche giornale straniero se vogliamo leggere notizie in Italia.
Firenze ostaggio, dunque.
A questo siamo arrivati
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credevo che Sandro ne facesse un post anche qui, intanto la metto in commento: Firenze, 4 Luglio 2010
Egregio Dott. Diego Della Valle,
siamo una coppia di tifosi viola, nati e cresciuti a Firenze, da sempre con due case: la propria abitazione e la curva Fiesole.
Lei potrà immaginare, dunque, con quale gioia accogliemmo il suo arrivo in quella terribile estate, in cui temevamo di aver perduto per sempre la nostra amata Fiorentina e con essa i suoi colori e la nostra passione.
Per questo noi Le saremo sempre grati; del resto credo che non sia mai mancato il nostro affetto nei confronti della società viola, Firenze in questo possiede una generosità commovente.
E comunque per l’ennesima volta vogliamo ringraziarla per questo, nonché per tutte le emozioni che negli ultimi anni ci sono state regalate.
Questo deve essere ben chiaro: noi non siamo “vedove di Cecchi Gori” o “criticoni distruttivi”, come tanti ce ne sono nella nostra città (gente che, comunque, va rispettata perché critica spesso a vanvera ma dà anche tutto, e del resto questo fa parte delle peculiarità di questa gentaccia che abita in riva all’Arno).
Ci sono foto di noi allo stadio con la bandiera viola e la scritta “Firenze sta con Della Valle”, risalgono a questa primavera, le ultime.
La premessa era doverosa.
Detto questo, adesso vorremmo metterla al corrente che per la prossima stagione noi non rinnoveremo l’abbonamento di curva Fiesole, e di questa triste, difficile, dolorosissima decisione vorremmo metterla a conoscenza.
Non perché Lei debba dispiacersi delle scelte di due persone, quanto perché riteniamo che il forte disagio che viviamo è sicuramente molto diffuso e vorremmo quindi comunicarglielo nel modo più civile possibile.
Per noi non è facile accettare di essere stati presi in giro sulla vicenda Prandelli: sappiamo bene che le cose non sono andate come ci sono state raccontate.
Non ci è piaciuto per niente l’utilizzo dell’obbligo della tessera del tifoso come un’opportunità commerciale, vendendocela addirittura come un vantaggio, girando la frittata in una maniera che proprio non ci è andata giù.
Non ci è piaciuto che Manuela Righini, solo perché giornalista non gradita e libera di pensare, parlare, scrivere liberamente, anche in maniera critica, non sia stata onorata con la presenza di qualcuno della società viola al suo funerale.
Delle mille cose che non ci sono piaciute, il 90% delle stesse risale all’ultimo periodo, segno evidente che c’è un cambio di rotta che vorremmo capire.
L’ultima delle cose che non ci sono piaciute è la più grave in assoluto, e questa proprio non possiamo accettarla: sembra che Lei si sia permesso di interferire nel lavoro di un giornalista, il nostro amico Stefano Prizio, cercando prima di condizionarlo a prendere posizione contro Prandelli, poi di fargli truccare un sondaggio che di fatto informava, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la città era con il suo allenatore.
Non avendo ottenuto quello che si prefiggeva pare che abbia fatto in modo che l’editore di fiorentina.it lo sospendesse dal servizio (quando è stato lui, Prizio, a fondare quel portale e tutta Firenze lo sa!), poi gli ha fatto anche recapitare una richiesta di danni per una cifra folle come 500.000 euro, che suonano sicuramente più esosi, in proporzione, anche dei 17 milioni di multa che deve pagare Mutu al Chelsea.
Dopodiché immaginiamo abbia fatto valere il suo peso sul mondo dell’informazione locale, affinché la notizia non si divulgasse o rimanesse comunque nell’ombra, riuscendovi tra l’altro molto bene.
Questa è la situazione.
Noi non abbiamo molte armi da utilizzare, se non quella di diffondere il più possibile notizie che la gente comune non sa perché non le legge da nessuna parte o perché comunque segue distrattamente certe vicende.
Oltre a ciò, l’unica arma che possiamo utilizzare è quella di tirarci indietro: noi non ci stiamo.
L’abbonamento non lo rinnoveremo e ci piange il cuore per questo.
Il cuore.
Quello che vorremmo vedere in Lei, con la speranza che non tutto ancora sia perduto, che Lei faccia dei passi indietro, che non esistano mai situazioni che ci dividano.
Noi, Lei, Prizio, Righini, Prandelli, tutti eravamo o siamo innamorati di questa squadra, di questa maglia di questa città.
Faccia in modo che ci si trovi tutti dalla stessa parte uniti.
Ci pensi, noi vorremo tornare allo stadio a tifare senza alcuna remora per la squadra che AMIAMO.
Sandro Nutini e Caterina Grassi |
(Rispondi)
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