QUER FATTACCIO

LE TANE DELLA FORNICAZIONE


COMMENTI>L’amacaMICHELE SERRALE tane della fornicazione»: così un tweet fiancheggiatore, esultando per la strage, definisce le spiagge e gli alberghi tunisini dove passano le vacanze gli europei. C’è, dentro quella definizione, tutta la paranoia bigotta ( anche molto ridicola; feroce e ridicola) della quale l’ordigno jihadista è carico. Megatoni di sessuofobia, di paura violenta, di odio per la libertà degli altri. Il movente, in ogni delitto, è importante. Il jihadismo ce lo ripete con metodica precisione, con pedante chiarezza, il suo movente: odia gli occidentali, e quella parte del mondo arabo sospettabile di esserne complice o succube, per la disinvoltura dei costumi, la libertà sessuale, la libertà delle donne come bestemmia suprema, come oltraggio insopportabile all’ordine patriarcale.Tutti i discorsi di ordine economico, politico, perfino dietrologico sul jihadismo sono importanti e significativi; ma nessuno di questi discorsi può ignorare l’evidenza eclatante di una dichiarazione di guerra su basi etiche, sessuali e religiose. Uccidere i turisti che prendono il sole vuol dire punire i peccatori, vuol dire purificare “le tane della fornicazione”. Lo dicono. Lo pensano. Lo fanno. Bisogna spiegare ai nostri figli, che porteranno sulle loro spalle ben più di noi il peso di questa guerra di lunga durata, che la posta in palio è esattamente e solo questa, la libertà delle idee e dei comportamenti, della scrittura, della cultura, dell’arte, e la libertà delle femmine come riassunto storico di tutte le altre libertà.©RIPRODUZIONE RISERVATA