QUER FATTACCIO

blog di politica, notizie curiose, amenità varie in ordine più o meno sparso, così come mi vengono nello Zibaldone della mia mente...

Creato da Quer_fattaccio il 03/02/2010

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TUTTI I PROCESSI DI BERLUSCONI

Post n°207 pubblicato il 09 Luglio 2011 da Quer_fattaccio

LA SCHEDATutti i processi di BerlusconiIl Cavaliere è stato imputato in sedici casi. Quattro sono ancora in corso: corruzione in atti giudiziari per l'affare Mills, fondi neri per i diritti tv Mediaset, appropriazione indebita nell'affare Mediatrade, e il Caso Ruby. Poi c'è l'istigazione alla corruzione di un paio di senatori per cui però la procura di Roma ha chiesto l'archiviazioneP2, Falsa testimonianza 
L'accusa: falsa testimonianza
La sentenza: condannato per 
aver giurato il falso davanti al Tribunale di Verona a proposito della sua iscrizione alla P2.L'amnistia del 1989 però copriva il reato, che è estinto.

Tangenti alla Guardia di Finanza 

L'accusa: tangenti a ufficiali della Guardia di finanza per ammorbidire i controlli fiscali su quattro delle sue società. 
La sentenza: in primo grado è condannato a 2 anni e 9 mesi per le quattro le tangenti contestate, senza attenuanti generiche. In appello, la Corte concede le attenuanti generiche, in questo modo la prescrizione scatta per tre tangenti. Per una invece viene concessa l'assoluzione con formula dubitativa del comma 2 dell'art. 530 del Codice di procedura penale che comprende la vecchia insufficienza di prove. La Cassazione assolve Berlusconi per non aver commesso il fatto, seppur richiamando l'insufficienza di prove
.
        
All Iberian 1
L'accusa: finanziamento illecito estero su estero, tramite il conto All Iberian, a Bettino Craxi. 
La sentenza: la condanna arriva in primo grado e corrisponde a 2 anni e 4 mesi. In appello, scatta la prescrizione. La Cassazione la conferma.

All Iberian 2

L'accusa: falso in bilancio. 
La sentenza: l'inchiesta giudiziaria si chiude il 26 settembre 2005 con l'assoluzione di Silvio Berlusconi. La sentenza recita: "Assolto perché il fatto non costituisce più reato". Il secondo Governo Berlusconi infatti approva la la riforma del diritto societario che depenalizza il reato di falso in bilancio.


Medusa cinematografica
L'accusa: falso in bilancio e frode fiscale per le operazioni legate all'acquisto della casa cinematografica Medusa dalla società Finivest (Reteitalia). 
La sentenza: in primo grado viene condannato a un anno e quattro mesi. In appello viene assolto 
con formula dubitativa del comma 2 dell'art. 530 del Codice di procedura penale che comprende la vecchia insufficienza di prove. La Cassazione conferma tutto. 

Terreni di Macherio
L'accusa: apporpriazione indebita, frode fiscale e falso in bilancio, sostenendo che attraverso l'operazione di acquisto dei terreni di Macherio, le società del gruppo Fininvest avrebbero accantonato quasi cinque miliardi da utilizzare per pagamenti non proprio cristallini, tanto da non poter apparire nei bilanci ufficiali delle società del gruppo. 
La sentenza: i
n primo grado è stato assolto dai reati di appropriazione indebita e di frode fiscale, mentre per le due imputazioni di falso in bilancio contestate è scattata la prescrizione. Nell'ottobre del '99 viene confermata l'assoluzione per il reato di frode fiscale e per uno dei due falsi in bilancio. Il secondo in invece è coperto dall'amnistia.

Processo Lentini

L'accusa: falso in bilancio. Secondo l'accusa, l'acquisto del giocatore del Torino, Gianluigi Lentini, avvenne in parte alla luce del sole e per il resto con un pagamento fuori bilancio di 10 miliardi delle vecchie lire.
La sentenza: il processo si conclude definitivamente con il proscioglimento di Berlusconi per intervenuta prescrizione del reato.

Bilanci Fininvest 1988-92
L'accusa: falso in bilancio e appropriazione indebita
La sentenza: archiviazione per prescrizione dei reati di falso in bilancio e appropriazione indebita nell’acquisto di diritti televisivi da parte di alcune società off-shore del gruppo Fininvest, a causa delle attenuanti generiche.

Consolidato Fininvest
L'accusa: fondi neri. 
Il gruppo Fininvest si sarebbe servito tra il 1989 e il 1996 di una "tesoreria occulta", in grado di movimentare i 750 milioni di euro (1500 miliardi di vecchie lire) attraverso 60 conti bancari e decine società estere.
La sentenza: i fatti entrano in prescrizione, il governo aveva dimezzato i tempi di prescrizione con una legge ad hoc.

Lodo Mondadori
L'accusa: corruzione in atti giudiziari. L'avvocato di Silvio Berlusconi, Cesare Previti, viene accusato di aver comprato il giudice Metta in modo da ottenere una decisione a suo favore nel giudizio di impugnazione per nullità del Lodo Mondadori, dal cui esito dipendeva la proprietà della casa editrice.
La sentenza: in primo grado viene condannato Cesare Previti. Grazie alla concessione delle attenuanti generiche il reato è stato dichiarato prescritto dalla Corte d'Appello di Milano e dalla Corte di Cassazione 


Processo Sme/Ariosto 1
L'accusa: 
corruzione dei giudici di Roma 
nell'intricata vicenda della vendita del comparto agro-alimentare dell'Iri alla Cir, la finanziaria di Carlo De Benedetti. La vicenda giudiziaria risale al 1985, quando una cordata di industriali formata tra gli altri da Silvio Berlusconi, Michele Ferrero e Pietro Barilla, scese in campo su sollecitazione dell'allora premier Bettino Craxi per contrastare la vendita della Sme (il colosso pubblico del settore alimentare), già firmata dal presidente dell'Iri Romano Prodi, a favore della Cir di Carlo De Benedetti.
La sentenza: assoluzione con formula piena

Processo Sme/Ariosto 2
L'accusa: 
falso in bilancio nell'ultimo stralcio di procedimento nato con il caso-Sme. Gli episodi contestati all'ex premier risalivano alla fine degli anni Ottanta.
La sentenza: viene assolto perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato. 
Il secondo Governo Berlusconi infatti approva la la riforma del diritto societario che depenalizza il reato di falso in bilancio.

Mediaset (processo aperto)

L'accusa: falso in bilancio e frode fiscale.
La situazione: l'indagine, partita agli inizi del 2001, ha scoperto un metodo secondo cui, attraverso la mediazione dell'agente di origini egiziane, Frank Agrama, Mediaset sovrafatturava il prezzo dei format televisivi acquistati dalle case di produzioni statunitensi. I pagamenti avvenivano attraverso conti esteri. il processo si è fermato due volte per legittimo impedimento. È destinato alla prescrizione.

Caso Mills (processo aperto)
L'accusa: corruzione in atti giudiziari per aver compensato l'avvocato inglese David Mills con 600 mila dollari. La falsa testimonianza del legale inglese per essere favorito nel processo All Iberian e in quello sulle presunte tangenti alla Guardia di Finanza
La situazione: il processo in cui è imputato Berlusconi è uno stralcio di quello principale, ed è tutt'ora in corso. Ma ha subito numerosi stop per il legittimo impedimento, la prescrizione scatta nel 2012. David Mills invece è stato condannato a 4 anni e 6 mesi. La condanna però viene annullata: il reato pur essendo stato commesso è prescritto.

Mediatrade 
(processo aperto)
L'accusa: appropriazione indebita e frode fiscale.
La situazione: il procedimento è in corso davanti al gup Maria Vicidomini. Serviranno diversi mesi prima di sapere se il premier verrà rinviato a giudizio o prosciolto, dopo lo stop della Consulta sul "legittimo impedimento".

Ruby 
(processo aperto)
Le accuse: concussione e prostituzione minorile.
La situazione: 
Berlusconi viene rinviato a giudizio dal gup Cristina Di Censo. La prima udienza di smistamento c'è stata il 6 aprile. La prossima sarà il 31 maggio.

(27 maggio 2011)© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti al Post:
pgmma
pgmma il 12/07/11 alle 20:17 via WEB
QUEI COINVOLGIMENTI PERIODICI CHE MACCHIANO LE FIAMME GIALLE 09 luglio 2011 — pagina 07 ...COPIO perche' IMPORTANTE.... Pochi giorni fa, con una lettera al quotidiano La Repubblica, in difesa del corpo della Guardia di finanza è sceso in campo il comandante generale Nino Di Paolo rivendicando l’onore dei suoi uomini e dell’uniforme che egli indossa da oltre 40 anni. Ma proprio se si guarda al passato si può capire come le Fiamme gialle, forse più di altri apparati di polizia, siano esposte al pericolo di ritrovarsi nei ranghi, spesso nei ranghi più alti, personaggi discutibili e dal comportamento disinvolto. Ora, dalle indagini dei giudici napoletani sulla P4 e sulla comitiva riunita intorno all’ex cronista dell’Ansa Luigi Bisignani la Finanza appare un organismo diviso in cordate, ognuna naturalmente con il suo riferimento politico. Il capo di stato Maggiore della Finanza Michele Adinolfi ha finora respinto ogni contestazione e soprattutto quella di essere un informatore del circuito Bisignani. Nelle ultime ore il mirino dei magistrati ha messo a fuoco con una richiesta di arresto il deputato del Pdl Marco Milanese,uomo vicinissimo al ministro dell’Economia Giulio Tremonti e anch’egli una ex fiamma gialla. Sembra un destino, ma in media ogni dieci anni la Guardia di finanza, con i suoi alti gradi, scivola sulla buccia di banana di uno scandalo di intrighi e corruzioni fatto sempre degli stessi ingredienti: complicità con il potere politico, soldi, tanti soldi, traffico di informazioni riservate. Prima del sequel P2 - P3 - P4, si può tranquillamente risalire agli anni’70, quando un pugno di magistrati portarono alla luce quello che è passato alla storia come «lo scandalo petroli», una truffa da duemila miliardi delle vecchie lire che coinvolse anche l’allora comandante delle Fiamme gialle Raffaele Giudice e il capo di stato maggiore Donato Lo Prete. Semplicemente, le compagnie petrolifere mettevano sul mercato benzina di contrabbando e chi doveva controllare, controllava invece il proprio conto corrente in banca. Nel 1980,poi, l’esplosione della P2, la loggia massonica segreta alla quale erano tesserati ben 37 finanzieri di alto rango tra cui il comandante Orazio Giannini. Anche lì storie di soldi e favori, carriere e politica. Prima di arrivare ai giorni nostri, e quindi alla P4 marchiata Bisignani, la Finanza recita un ruolo da protagonista, nel bene e nel male, in tutta la vicenda Tangentopoli. Molti sono i finanzieri che si scopriranno corrotti e molte le operazioni di polizia giudiziaria compiute dalla Guardia di Finanza agli ordini del pool di Milano di Mani Pulite. Ma furono gli stessi magistrati, in particolare Piercamillo Davigo nel 1996, a denunciare una nuova deviazione: alcuni finanzieri si dedicavano a attività di dossieraggio proprio nei confronti dei giudici di Milano, per conto di committenti politici. Per alcuni finanzieri la vicinanza con gli ambienti politici ha portato vantaggi non da poco. Massimo Maria Berruti, l’ex finanziere al quale negli anni’90 capitò di effettuare verifiche fiscali nelle aziende di Silvio Berlusconi è diventato lestamente deputato del Popolo delle Libertà. Marco Milanese, oggi descritto come un uomo che sguazza tra orologi tempestati di diamanti, Ferrari e denaro in quantità, anche lui ha fatto la sua gavetta da finanziere. E con ottimi risultati, a quanto pare. Basta la teoria della mela marcia a spiegare la frequenza di casi quantomeno controversi negli apparati centrali della Guardia di Finanza? Il comandante generale Di Paolo, nella sua lettera a Repubblica rivendica con orgoglio l’identità di un corpo pulito e all’esclusivo servizio dello Stato. Ma molti pensano che però sia il momento per le Fiamme Gialle di prendere qualche distanza da una frequentazione eccessivamente confidenziale con le stanze della politica. luigi.irdi@gmail.com
 
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