OGGI SONO COSI'

Metropolitana


Inizio a scendere la scalinata che porterà all'ingresso della metro.Qualcosa non quadra, mi sento a disagio. Immagino non sia niente, forse l'eccessivo caldo: sono passate le 12.00.Faccio il biglietto e mi avvio verso la scala mobile. La sensazione di disagio si fa più forte. Inizia a scendere... è molto lunga. Guardo dall'altra parte e vedo che  l'altra scala mobile non funziona, so che non è quella per tornare in superficie, ma è come si mi mandasse un messaggio: guarda che per tornare su dovrai passare vicino alle rotaie. La paura mi assale, so che se arrivassi giù mi sentirei risucchiato dai binari e non riuscirei mai ad arrivare alla scala mobile per tornare su! Terrorizzato mi volto e cerco di tornare indietro... risalgo le scale ma è troppo veloce a scendere e ogni gradino che faccio non serve ad altro che a ritardare il momento della fine. Allora accelero, faccio i gradini più velocemente... finalmente vedo che lentamente risalgo. Il fiatone inizia a farsi sentire... le gambe sempre più molli... non ce la farò mai!! Accelero ancora... il cuore in gola... sento che sta per scoppiare.... sono ormai a pochi metri dalla fine dell'incubo.... le forze però mi stanno abbandonando. La gente credo mi guardi incredula, non riescono a capire perchè quest'uomo tenti disperatamente di risalire. Anche se sono a pochi passi non so che ormai non ce la farò, allora grido con tutto il poco fiato rimasto: FERMATE LA SCALA MOBILEEE...La vigilanza probabilmente mi aveva visto sui monitor e si erano avvicinati. Fermata la scala mi hanno aiutato a risalire quegli ultimi maledetti gradini.Sorretto mi hanno portato nel loro gabbiotto. Poche curiose domande, un bicchiere d'acqua e qualche fazzoletto per asciugare il sudore che ormai copiosamente scendeva per tutto il corpo.Ero lì, seduto... riflettevo... Proprio ora che ero arrivato alla convinzione di essere fuori da questa spirale maledetta e che con un piccolo sforzo magari sarei riuscito anche a prendere di nuovo un aereo, eccomi qui nella più profonda prostrazione. All'improvviso gli sforzi di anni andati in fumo... sono tornato al punto di partenza.