OGGI SONO COSI'

Racconto senza titolo


Era proprio una giornata caratteristica di fine autunno.  L’aria era umida e ogni tanto dal cielo scendeva qualche goccia di pioggia.Seduto in macchina, con il volante tra le mani, guidavo prudentemente in direzione del mare.Un cd nello stereo lasciava fruire le dolci note di un notturno di Chopin.  Accostai al ciglio della strada, ero troppo teso, due passi mi avrebbero aiutato a riprendere la normale respirazione.Erano anni che non ci vedevamo, esattamente dal giorno in cui decidesti di partire per la Sicilia. L’uomo di cui ti eri invaghita, viveva lì. Alla stazione ti avevo salutata come di solito si fa tra amici, baciandoti sulle guance. Tu mi guardasti per un attimo con un’espressione che non avevo mai visto e abbracciandomi con forza mi baciasti come se fossi io l’uomo che amavi. Rimasi attonito, mai avrei immaginato una cosa simile. Spesso avevamo giocato con ammiccamenti a volte anche licenziosi, ma un bacio vero…. mai. Scherzando qualche volta mi dicevi: tu sei carino e niente più. Io ci rimanevo male e non riuscivo a celarlo. L’unica persona di cui m’importava veramente mi trovava solo carino. Altre donne avrebbero fatto di tutto per avermi, lei no.Chissà se si era mai accorta di quanto l’amassi. Partisti e non ebbi più tue notizie fino al giorno in cui trovai una tua lettera nella cassetta della posta. Solo poche parole: “Vengo a Roma. Sarò alla nostra spiaggia esattamente tra dieci giorni. Ho bisogno di vederti.”Ora stavo andando lì, a questo strano appuntamento, con il cuore in subbuglio e le gambe che mi tremavano. Dopo aver camminato qualche minuto, risalii in macchina e ripresi a guidare. Arrivai dopo circa mezz’ora. Immaginando che fossi in anticipo, parcheggiai a qualche centinaio di metri. Volevo gustare quei luoghi che mi avevano visto anni prima, felice e spensierato.  (segue)