OLOCAUSTO BIANCO

INFANZIA VIOLATA


INFANZIA VIOLATAPedofilia, il blitz colpisce la provinciaIndagato anche un ferrareseTre arresti e 69 denunce in varie regioni d'Italia: nella rete decine di film. Massimo riserbo sulle indagini, ma dai dettagli trapelati sarebbe stata effettuata una perquisizione in una casa a Lagosanto: una persona nei guai per possesso di filmati pedopornografici
Ferrara, 30 aprile 2009 - Il peggio del peggio della pedofilia: filmati di genere sadico, girati, verosimilmente, durante viaggi di turismo sessuale, con riprese di violenze estreme su bambini e bambine di 4-5 anni imbavagliati e legati. Quattro gli arrestati e 69 indagati nell’ambito di un’operazione coordinata dalla procura di Siracusa ed eseguita in sedici regioni italiane dal Nucleo investigativo telematico con l’impiego di 200 persone delle forze dell’ordine. E tra le perquisizioni c’è anche Ferrara, o meglio la provincia. Dai risicati dettagli trapelati una perquisizione domiciliare sarebbe stata effettuata in una abitazione di Lagosanto e un uomo indagato per detenzione di materiale pedopornografico. L’intera operazione, coordinata dal Nit (Nucleo investigativo telematico) sotto la direzione della procura di Siracusa, è scaturita da una serie di dettagliate denunce presentate dall’associazione Telefono Arcobaleno. Le indagini hanno consentito di acquisire decine di film pedofili, la cui localizzazione ha condotto alla individuazione di 69 utenti italiani che pubblicavano in internet i materiali illegali. Le perquisizioni riguardano la nostra regione, poi Lombardia, Sicilia, Veneto, Lazio, Puglia, Toscana, Calabria, Piemonte, Liguria, Campania, Basilicata, Abruzzo, Marche, Sardegna e Trentino. In manette sono finiti un impiegato di 57 anni residente in un comune dell’Isola di Bergamo, un uomo di 42 anni della provincia di Treviso e un medico sessantenne di Catanzaro con mansioni di dirigente di una comunità di recupero per tossicodipendenti. In quest’ultimo caso, al momento dell’arresto sono stati rinvenuti presso l’abitazione dell’indagato, oltre ai materiali pedopornografici, anche duecento grammi di droga e un bilancino. Le indagini del Nit hanno squarciato un velo nel sommerso mercato della fabbricazione dei film pedofili di genere 'sadism', ovvero quel circuito di produzione di lungometraggi che prevedono la tortura delle vittime. In particolare, sono state sequestrate decine di film, verosimilmente girati nell’ambito dei circuiti del turismo sessuale, i quali riproducono le violenze e torture contro bambine e bambini di quattro o cinque anni, talora imbavagliati e legati e costretti a subire pratiche indicibili.