PRESENZE D' ALTRI MONDI . Angeli e demoni cieli ed inferi ,creature e territori deputati a rappresentare l’eterna dualità del bene e del male che dalla notte dei tempi si contrappongono in un infinito duello, non sempre sono così astrattamente definiti;molte volte la realtà supera fantasia ed immaginazione e, quanto si tende cercare altrove, molto spesso alberga dentro l’essere umano e il quotidiano scorrere dei giorni.Nessuno di questi pensieri sfiorava Alessandro nel suo assorto camminare in quella lontana giornata estiva mentre il suo passo traeva dai sassolini della ghiaia del parco, un chiacchiericcio di voci che preannunciavano, lui non poteva immaginarlo, un incontro che avrebbe cambiato la sua metodica esistenza .Alle sue spalle qualcuno stava correndo mentre di fronte, una bicicletta condotta da un distratto ragazzino lo stava quasi per investire.Alessandro all’ultimo istante, si accorse di ciò che stava accadendo e, scansandosi bruscamente, andò ad occupare la traiettoria di quei passi che correvano sulla bianca ghiaia del parco.L’odore di lei l’avvolse in un caldo abbraccio in quell’attimo che precedeva la caduta. Stille di sudore gli bagnarono il viso mentre quegli occhi dorati dallo sguardo dolcissimo e quell’aperto sorriso di scusa, lo occolsero in quello che a lui parve un altro universo,un mondo parallelo improvvisamente dischiuso come un fiore dall’irresistibile profumo e bellezza ,che lo trasportò lontano da una realtà che da tempo lo rendeva apatico.Una mano delicata ma decisa afferrò la sua per riportarlo in piedi a sovrastare di poco quella creatura armoniosa che lo faceva sentire come sospeso, trattenuto dai sottili e argentati fili di un invisibile abbraccio d’Amore – Scusami tu – le disse Alessandro, non avrei dovuto spostarmi così bruscamente!Ludovica questo era il nome di quell’angelo caduto improvvisamente dal cielo, gli disse – vieni andiamo vicino alla fontana hai una sbucciatura sul gomito devo pulirtelo con dell’acqua. All’improvviso tutti gli spazi vuoti dell’esistenza di Alessandro si riempirono come per incanto , colmati dalla rugiada di quell’incontro dove tutto aveva cospirato perché quei due universi, distanti anni luce , venissero attratti nell’orbita dell’Amore.Così…,ora, a distanza di anni da quell’incontro che aveva radicalmente cambiato la sua vita, era nuovamente in quel luogo , seduto sotto le fronde di un secolare olmoMentre dal vicino barettino del lido si elevavano nell’aria di un afoso meriggio di fine giugno le note di una canzone di Mango Mi manchi lo sai,rubi tempo al tempo mio,che nuvola sei...gli angeli non volanoe nelle braccia ti vorrei,forse ci sei,so che ci seiMia piccola miamia bellissima allegria,perdonami se piango un po',poi riderò... davvero...
PRESENZE DI ALTRI MONDI
PRESENZE D' ALTRI MONDI . Angeli e demoni cieli ed inferi ,creature e territori deputati a rappresentare l’eterna dualità del bene e del male che dalla notte dei tempi si contrappongono in un infinito duello, non sempre sono così astrattamente definiti;molte volte la realtà supera fantasia ed immaginazione e, quanto si tende cercare altrove, molto spesso alberga dentro l’essere umano e il quotidiano scorrere dei giorni.Nessuno di questi pensieri sfiorava Alessandro nel suo assorto camminare in quella lontana giornata estiva mentre il suo passo traeva dai sassolini della ghiaia del parco, un chiacchiericcio di voci che preannunciavano, lui non poteva immaginarlo, un incontro che avrebbe cambiato la sua metodica esistenza .Alle sue spalle qualcuno stava correndo mentre di fronte, una bicicletta condotta da un distratto ragazzino lo stava quasi per investire.Alessandro all’ultimo istante, si accorse di ciò che stava accadendo e, scansandosi bruscamente, andò ad occupare la traiettoria di quei passi che correvano sulla bianca ghiaia del parco.L’odore di lei l’avvolse in un caldo abbraccio in quell’attimo che precedeva la caduta. Stille di sudore gli bagnarono il viso mentre quegli occhi dorati dallo sguardo dolcissimo e quell’aperto sorriso di scusa, lo occolsero in quello che a lui parve un altro universo,un mondo parallelo improvvisamente dischiuso come un fiore dall’irresistibile profumo e bellezza ,che lo trasportò lontano da una realtà che da tempo lo rendeva apatico.Una mano delicata ma decisa afferrò la sua per riportarlo in piedi a sovrastare di poco quella creatura armoniosa che lo faceva sentire come sospeso, trattenuto dai sottili e argentati fili di un invisibile abbraccio d’Amore – Scusami tu – le disse Alessandro, non avrei dovuto spostarmi così bruscamente!Ludovica questo era il nome di quell’angelo caduto improvvisamente dal cielo, gli disse – vieni andiamo vicino alla fontana hai una sbucciatura sul gomito devo pulirtelo con dell’acqua. All’improvviso tutti gli spazi vuoti dell’esistenza di Alessandro si riempirono come per incanto , colmati dalla rugiada di quell’incontro dove tutto aveva cospirato perché quei due universi, distanti anni luce , venissero attratti nell’orbita dell’Amore.Così…,ora, a distanza di anni da quell’incontro che aveva radicalmente cambiato la sua vita, era nuovamente in quel luogo , seduto sotto le fronde di un secolare olmoMentre dal vicino barettino del lido si elevavano nell’aria di un afoso meriggio di fine giugno le note di una canzone di Mango Mi manchi lo sai,rubi tempo al tempo mio,che nuvola sei...gli angeli non volanoe nelle braccia ti vorrei,forse ci sei,so che ci seiMia piccola miamia bellissima allegria,perdonami se piango un po',poi riderò... davvero...