UNIVERSI PARALLELI

Vicka


  
Continua dal Post precedente....In quel momento unico ecco inconsapevolmente aprirsi  infinite porte di altrettanto infiniti possibili universi, mondi che avrebbero potuto esistere lungo i  binari del tempo .E fù in quell’attimo  cristallizzato, in  quella corsa lanciata verso il futuro, su quel treno inarrestabile della vita, che un altro convoglio di un mondo appartenente alla dimensione futura  sfrecciò in senso contrario lungo quel circuito chiuso dell’Universo,  nel suo percorrere una inarrestabile traiettoria  priva di una  percettibile fine.Così,in un altro corridoio temporale  un diverso  Alessandro, rivedeva se stesso più giovane , alla luce  di una elaborata  e dolorosa crescita  interiore,  rivivere il medesimo istante di quel meraviglioso bacio con Mara.Ci sono momenti della vita  nei quali non sei in grado di cogliere pienamente  l'attimo in cui stai vivendo .Forse per immaturità, forse per l’incapacità di credere nei sogni, forse per paura,  forse per la difficoltà di dialogare con le proprie emozioni-sensazioni-aspirazioni, forse per l’eccessiva consapevolezza di un ruolo  da manten ere anche se questo  non produce più gioia di vivere .profondo,vide per un istante  il nome “Mara” illuminare impercettibilmente le pergamene della sua memoria , dandogli una dolorosa fitta al cuore., per pE fù in questo flashback di immagini che un Alessandro con qualche anno di più, folgorato dal sorriso più candido che aveva mai visto,dagli occhi più luminosi nei quali si era mai riflesso , da quelle movenze senza tempo, che rendevano la figura che gli si avvicinava , la materializzazione del desiderio onirico più oi essere fagocitato dal vortice attrattivo di quell’incontro. Fù solamente un istante di oscurità, una momentanea eclissi di luce  subito riempita da quella voce carezzevole come il sole  che gli chiedeva - “ Cosa desideri che ti venga  servito come primo piatto?”Incapace di compiere una scelta così elementare perché assolutamente rapito dall’armonica bellezza della donna che  gli stava di fronte disse -“ Prenderò quello che mi consiglierai tu  “Lei sorrise e con un accento  straniero, inconsueto  per quel ristorante di proprietà di due coniugi provenienti dall’assolato meridione d’Italia,  disse ad Alessandro che avrebbe pensato personalmente a fare in modo che alla fine di quel  pranzo  lui ,  sarebbe stato più che soddisfatto.Ci sono persone che non sanno di avere una bocca per sorridere  degli occhi per guardare. ed un corpo in cui abitare.Ludovica o meglio Vicka  riassumeva in sè un condensato di armonia  e sensuale grazia. Si…, sto proprio parlando della Ludovica che urtò Alessandro , in una delle precedenti puntate   in quel pomeriggio estivo  in cui, scansatosi di colpo  dalla traiettoria di un distratto ragazzino in bicicletta che lo stava quasi per investire , si scontrò con l’agile corpo di quella donna che giungeva veloce dietro le sue spalle, assorta  nel ritmo cadenzato del suo quotidiano joggin.Quando Vicka lo aiutò ad alzarsi  ed ebbe termine l’effetto magico che lo avvolgeva al solo vederla ,dopo che lei  lo ebbe accompagnato alla fontanella vicina  per lavare via con l’acqua  la fastidiosa sbucciatura  rimediata nella caduta, si diedero appuntamento per il giorno successivo al ristorante “O’SARRACINO “dove Vicka lavorava . Ed eccolo lì! Ora davanti a lei con quel rinnovato stupore negli occhi che il solo vederla gli provocava . Lei aveva quella magia di creargli intorno una nuvola candida capace di avvolgerlo , sostenerlo e condurlo, oltre la ripetitività e monotonia del quotidiano esistere  lei per lui, rappresentava  la forza divina di quel fulmine che nel colpire  la roccia  resa grigia dal tempo, ne aveva fatto scaturire un filone aureo che cambiava ogni prospettiva della consueta ordinarietà delle cose, per renderle uniche e degno contorno di una favola bella. ….Continua Pier.G