FACE TO FACE OR MASK TO MASK ?
E’ diverso tempo che frequento il virtuale , principalmente perché amo scrivere e condividere il mio pensiero con altre persone , al fine di favorire una discussione che attraverso l’apporto del pensiero individuale di ciascuno, costruisca un dialogo, una comunicazione , un arricchimento della propria conoscenza.Purtroppo Il web o se preferite, la rete in virtù delle sue enormi risorse, possiede delle potenzialità negative quali la capacità di indurre sensazioni di onnipotenza, come vincere le distanze e il tempo, o cambiare perfino identità e personalità.Da qui nasce l’esigenza di comprendere come sia necessario utilizzare questo potente strumento rimanendo padroni di tutte le proprie capacità razionali di controllo del proprio comportamento.I rischi sono quelli legati ad ogni situazione che consenta di far emergere e di soddisfare i bisogni più profondi e inconsapevoli: si sperimentano parti di sé che potrebbero sfuggire al controllo, soprattutto quando si dispone di uno strumento di comunicazione che consente di rimanere uomini e donne senza volto.Credo profondamente che la socializzazione reale non deve mai essere totalmente sostituita da quella virtuale.Molte volte disturbi psicologici come ad esempio depressione e patologie bipolari ,illudono chi ne soffre che facendo ricorso alla rete si possano compensare le difficoltà relazionali che si incontrano nella realtà, spingendo a cercare nel web amici o relazioni sentimentali in quanto questo strumento risulta più rapido e veloce, permettendo di superare le proprie insicurezze che risultano notevolmente ingigantite nelle reali interazioni quotidiane del faccia a faccia .Così capita involontariamente di essere coinvolti, nel venire in contatto con la popolazione del virtuale, senza aver fatto nulla che nella realtà avrebbe suscitato simili reazioni , in dinamiche rissose ,dell’insulto , della gelosia della paranoia più assoluta .Per paranoia più assoluta mi riferisco a quei personaggi che nel web hanno un nick principale e diversi nick anonimi ,attraverso i quali amplificano esponenzialmente il proprio ego e creano ad arte situazioni che li mettono al centro dell’attenzione generale. Questo li fa sentire compresi compatiti difesi, capo branco.Si perché le provocazioni che ai meno avvezzi a queste dinamiche sfuggono se le fanno da soli sotto altre identità con le quali contattano successivamente i malcapitati di turno per poi trascinarli con l’inganno in un vortice d’accuse. Sostanzialmente sentendosi loro profondamente vittime,devono assolutamente trovare un capro espiatorio di turno da incolpare da deridere da accusare, sul quale far convogliare le loro frustrazioni. Pier.