OMBRE

RACCONTO ( PARTE PRIMA )


  L'INSODDISFAZIONE....  Non sempre la vita si presenta come è stata immaginata, anzi quasi mai!Non sempre va tutto come è stato pianificato, anzi, c’è sempre un imprevisto che, seppur piccolo, manda tutto all’aria.E’ il destino, il fato, che interviene all’improvviso, inaspettato, che spazza via tutto come un uragano, lasciando dietro di sé tante macerie dalle quali ricominciare a costruire, ma pur sempre macerie rimangono!Non credo nel destino, ognuno il proprio destino se lo costruisce da sé, allora che cos’è quella cosa che interviene senza che nessuno ne abbia fatto richiesta, strapazza tutto in modo assoluto, senza aver il minimo rispetto per la vita?Ma in fondo, perché bisogna aver rispetto se poi l’uomo, per sua natura, non ha rispetto nemmeno lui stesso del suo simile.Coincidenze e situazioni determinate dall’azione di ogni singola persona, che si intrecciano, si aggrovigliano e creano altre situazioni che condizionano l’esistenza di qualunque individuo.Un po’ come l’amore, due vite che si incontrano, si intrecciano e creano una nuova vita…Ho quarantacinque anni e nessuna passione.Maturità classica con il massimo voto e quindici esami sostenuti alla facoltà di lettere moderne che dopo tanti anni non hanno più nessun valore.Poi il buio più completo!Due funerali alle spalle: orfano di padre da più di vent’anni e di madre da qualcuno in meno.Né fratelli né sorelle, né tanto meno parenti; li vedi solo quando hanno bisogno di te.Denaro? Nemmeno l’ombra, e meno male che i miei nonni mi hanno lasciato in eredità un misero monolocale, così almeno non devo pagare l’affitto!Lavoro? E’ estremamente complicato per un giovane trovare un lavoro soddisfacente al sud, figurarsi per un maturo quarantacinquenne, ma si deve pur campare ed io per farlo lavoro come guardiano notturno in un orribile cantiere.Aspetto in totale solitudine, seduto su una vetusta sedia posto in gelido corridoio di un prefabbricato dove sono posti gli uffici, e quando tutti sono andati via, sempre a notte fonda, chiudo le porte e spengo le luci.Ovviamente non lavoro tutte le notti, ce ne sono alcune in cui mi ordinano di non avvicinarmi assolutamente al cantiere, e in altre, quasi sempre il fine settimana, dove resto anche di giorno, rigorosamente tutto in nero.Questo non mi permette di vivere ma di sopravvivere sì!Certo, sono sempre in cerca di un lavoro più remunerativo, ma ahimé non riesco proprio a trovarlo, sarà tutta colpa mia? SAFREM