Storia ordinaria di ordinaria giornata nell’area della quotidiana quotidianità
Ahhh … stamattina mi sveglio con ben 10 minuti di anticipo (non succedeva da tanto). Mi alzo, preparo una buona colazione e mi preparo per uscire di casa. Apro l’armadio ed opto per un bel paio di pantaloni attillati, il fisico me lo permette e perché no? Stamattina mi sento in forma. Ci abbino gli stivaletti con il tacco, sì, dopotutto oggi ho da fare discreti spostamenti e posso tranquillamente mettere i tacchi alti. Mi inciprio il naso, metto la giacca ed esco. Ehhhh sì, c’è il sole, sono di buon umore.
Come tutti i giorni raggiungo la fermata metropolitana … Ma ecco una notizia che non promette niente di buono!!! L’ATM annuncia una sospensione della tratta metropolitana …….. AHHHHHHHHHHHHHH …. NO, NO, NO, NO, NO …. Capisco già a cosa dovrò andare incontro!
Esco nel punto prestabilito, sembra di stare davanti ad uno stadio prima del concerto di Vasco Rossi!
Il traffico è in tilt, c’è gente ovunque, gli autobus sembrano vagoni diretti ad Auschwitz!!!! Penso “Non ne esco più!!!” Cerco una scappatoia … bhè non ce ne sono molte … Sugli autobus non riesco a salire, la mia pulsione di autoconservazione non mi consente di farmi così male! Non posso trasformarmi in un’acciuga sotto sale! Opto per un bel tratto di strada a piedi … OHHHH NOOOO!
I TACCHI!!!! Eh già … non sono che un particolare! D’altronde quasi 30 minuti di strada a piedi non sono molti se porti le scarpe adatte, no? Ma sono una donna e come mi ha sempre fatto notare un mio carissimo amico, la donna, quella VERA, non si lamenta mai, dico mai, del male ai piedi quando ha i tacchi! La donna vera è tale che, seppure i suoi piedi dolenti chiedono pietà, lei non si scompone, sorride e ancheggia con disinvoltura mentre nella sua mente pensa “vaffan…. Vaffan…. Vaffan ….. Ma chi me l’ha fatta fare! Ma proprio oggi? Dico oggi? Ahhhhh, che dolore, pietà!!!!”
Dopo esser giunta in un punto X con i piedi a pezzi, finalmente arriva l’autobus della salvezza!
Ma ho scelto quello che fa il giro turistico della città e penso “vabbèh, che dovevo fare?”, ovviamente non trovo posto a sedere, soffro, ma mantengo un ottimo contegno! Guardo fuori dal finestrino e penso ai 30 minuti di viaggio che mi aspettano ancora, in piedi ovviamente!
Finalmente la meta è vicina e dopo ben due ore, dico due ore, due ore, arrivo sul posto di lavoro!
Il capo mi guarda, mi saluta e gli spiego il ritardo facendo anche un po’ la vittima per aver dovuto camminare a piedi, per far vedere il mio spirito di sacrificio e lui, lui che fa?? Ironizza e mi dice “Camminare fa bene alla linea, mantiene su i glutei!!” Già …. I glutei …. Ma se sono un’acciuga!!!! Uffa!!!