RIVERBERO D' ANIMA

Schizofrenia da viaggio nel tempo


 E guardo queste dita che scorrono, mi sono scappate dalle mani, si avviluppano alla tastiera e percorrono un sentiero che conoscono, sono io che l’ho scordato. A contatto con me stessa, di nuovo... basta poco un’emozione forte: che sia negativa o positiva questo non conta. Il nodo alla gola: ecco sono viva. Non mi piace così, ma sono viva. E come nella storia di Scrooge mi ritrovo nel passato: una bimba sulle scale di casa tiene una bambola tra le braccia e chiacchiera con una donna troppo anziana per essere la sua compagna di giochi, eppure la scenetta prosegue con la regia dell’amore. Ecco altri volti, ognuno a suo modo importante, ognuno parte della mia storia, altre mani, che ho accarezzato, stretto o lasciato e soprattutto altri odori, di lacrime e sale o di buono e di casa, insomma altre tappe… “Tappe di un grande amore fedele” (direbbe la Fallaci ) Ecco il mio volto da adolescente com’era, quegli occhi troppo grandi per non guardare lontano, quegli occhi troppo scuri per non possedere un timore: di perdere il tempo, di perdere il futuro, di perdere quel peso sul petto così familiare, quell’essere donna senza essere stata veramente bambina. Ed ecco di nuovo il volto di lei, voglio fermare il tempo che ho perso. Schizofrenia di questi viaggi. Nulla posso invece. Eccomi stasera, sul proscenio del presente, [ogni dettaglio significante può divenire significato] tra le mani ho le scelte di una vita, e sul petto il peso di sempre insieme ad una nuova paura. Si, perché solo quando ami puoi avere diritto alla paura.  Paura dell’assenza. Paura della perdita, paura dell'oblìo.Come si fa a spiegare questi pensieri? Tempo fa qualcuno mi disse che pur essendo cresciuti nello stesso luogo eravamo cresciuti in maniera diversa, quel qualcuno aveva ragione. Per la prima volta mi sento lontana. In una sera come queste, una sera che fuori [ solo fuori] non piove, mi sono tuffata dentro la scatola di plexiglass, qui posso urlare senza essere udita. Affinchè qualcuno veda i segnali di fumo bisogna accendere un fuoco. Forse io non l’ho fatto. Combustione spontanea.                                                                                              (Io)