RIVERBERO D' ANIMA

La rosa dei venti


Quando tornasti non sapevo che fossi tu, lo eri stato quel “tu”, - a modo mio s’intende - in quell’età e in quel modo così intimi da non poterli condividere neppure con te. Esattamente un anno fa abbiamo visto i due sedicenni che siamo stati che salivano le scale alle nostre spalle mentre noi ridevamo stringendoci, stavamo percorrendo gli stessi luoghi che abbiamo percorso con altri amori, ma stavolta eravamo noi … Forse per la prima volta sei stato più perspicace di me, forse sei stato attraversato per primo dal bagliore di quella supernova, o forse era il fantomatico destino. Che cielo quella sera, una scenografia naturale che mozzava il fiato, che voglia di raccontarsi i troppi anni vissuti lontani, anni da riassumere in un emozione o in uno sguardo che si china per non far trapelare il dolore, compendiati da una battuta esilarante o da un sorriso imbarazzato che imporpora le gote e in sottofondo quella complicità che fin dall’adolescenza ci ha caratterizzati. Poi la rosa dei venti …Se ci pensi ci ha rincorsi dall’inizio di quella serata, ci voleva indicare una via: la nostra. Un luogo benedetto ha fatto da cornice al dipinto che ci vedeva protagonisti, e deve essere stata una mano di vero d’artista - o artefice -  a riuscire a dipingere il vento in quel momento, proprio quando la mia mano sistemava i capelli dietro l’orecchio e i tuoi occhi mi cercavano senza mostrarsi. Insieme alla tua frase corse il gesto, insieme al gesto il gusto, insieme al gusto un palpito, insieme al palpito un sospiro e insieme noi  ..  … (Io) 
  Il tuo odore oramai fa parte del mio corpo e, al contrario di altri odori, mi regala sempre sogni nuovi … ♪♪♫Ps:  Certo che stasera sono libera, ti passo a prendere io..  ♪♪♫