RIVERBERO D' ANIMA
L’anima di ognuno manda riflessi diversi a seconda di chi guarda: sono pezzi di parole che attendono, passaggi su passaggi, di diventare intere. Perchè le parole cambiano quando cambia la vita, anzi le parole cambiano insieme alla vita e vanno a significare la tua tragedia e la tua commedia.
Ebbra di pallidi ricordi sulla riva di quotidiani gesti vivo l’istante traghettatore del tempo. Tasselli di un mosaico nella vetrata in penombra lentamente prendono vita nel riflesso improvviso della mattiniera luce proveniente da est.
Brillanti dissolvenze indugiano nel riverbero interiore.
Calediodoscopio si rinfrange torna l’onda e colora la memoria.
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E guardo queste dita che scorrono, mi sono scappate dalle mani, si avviluppano alla tastiera e percorrono un sentiero che conoscono, sono io che l’ho scordato. A contatto con me stessa, di nuovo... basta poco un’emozione forte: che sia negativa o positiva questo non conta. Il nodo alla gola: ecco sono viva. Non mi piace così, ma sono viva. E come nella storia di Scrooge mi ritrovo nel passato: una bimba sulle scale di casa tiene una bambola tra le braccia e chiacchiera con una donna troppo anziana per essere la sua compagna di giochi, eppure la scenetta prosegue con la regia dell’amore. Ecco altri volti, ognuno a suo modo importante, ognuno parte della mia storia, altre mani, che ho accarezzato, stretto o lasciato e soprattutto altri odori, di lacrime e sale o di buono e di casa, insomma altre tappe… “Tappe di un grande amore fedele” (direbbe la Fallaci ) Ecco il mio volto da adolescente com’era, quegli occhi troppo grandi per non guardare lontano, quegli occhi troppo scuri per non possedere un timore: di perdere il tempo, di perdere il futuro, di perdere quel peso sul petto così familiare, quell’essere donna senza essere stata veramente bambina. Ed ecco di nuovo il volto di lei, voglio fermare il tempo che ho perso. Schizofrenia di questi viaggi. Nulla posso invece. Eccomi stasera, sul proscenio del presente, [ogni dettaglio significante può divenire significato] tra le mani ho le scelte di una vita, e sul petto il peso di sempre insieme ad una nuova paura. Si, perché solo quando ami puoi avere diritto alla paura. Paura dell’assenza. Paura della perdita, paura dell'oblìo.
Come si fa a spiegare questi pensieri?
Tempo fa qualcuno mi disse che pur essendo cresciuti nello stesso luogo eravamo cresciuti in maniera diversa, quel qualcuno aveva ragione. Per la prima volta mi sento lontana. In una sera come queste, una sera che fuori [ solo fuori] non piove, mi sono tuffata dentro la scatola di plexiglass, qui posso urlare senza essere udita.
Affinchè qualcuno veda i segnali di fumo bisogna accendere un fuoco. Forse io non l’ho fatto. Combustione spontanea. (Io)
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Perché in questo gesto risiede la forza del genere umano.
"Le anime si incontrano per caso, per curiosita', per determinazione. In tutti i casi l'incontro ha sempre del miracolo. Nella coincidenza, la componente magica e' previdente... ma decidere, partire, muoversi a tempo fino a trovarsi nel luogo dove la cosa sta accadendo e' miracoloso come la costruzione di tutte le cose immaginate." (Capossela)
E' così che ti frega, la vita. Ti piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine, o un odore, o un suono che poi non te lo togli più. E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quand'è troppo tardi. E già sei, per sempre, un esule: a migliaia di chilometri da quell'immagine, da quel suono, da quell'odore.
Alla deriva.
(A. Baricco)
Ho bisogno di sentimenti, di parole, di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri, di rose dette presenze. Di sogni che abitino gli alberi, di canzoni che facciano danzare le statue, di stelle che mormorino alle orecchie degli amanti. Ho bisogno di poesia, di questa magia che brucia la pensantezza delle parole, che risveglia e dà colori nuovi.
(A. Merini)