ROMA è LA LUCE

DAL RITIRO AZZURRO


BUDAPEST - «La Roma è la squadra più bella. E anche molto forte». Fabio Cannavaro, capitano azzurro, lancia i giallorossi da Budapest nella corsa scudetto. Qui, con l’Italia, mancano i big del gruppo di Spalletti, i campioni del mondo De Rossi e Perrotta che sono titolari e presto torneranno, a differenza di Totti. Ecco comunque due giovani, ancora meglio due romani, a rappresentare, in Ungheria il club di Trigoria a testimonianza della bontà del vivaio tanto caro a da Bruno Conti: Curci che si allena con Bordon e rappresenta il futuro, Aquilani che ormai è il presente.Si parla, dunqe, romano e della Roma anche in Nazionale. Ancora di più dopo la nuova e ultima impresa dei giallorossi a Milano. Perché qui ci sono i rivali, cioè i giocatori dell’Inter, del Milan e della Juve che certo si guardano bene da snobbare quella che sembra l’univca vera novità del nostro calcio. «E’ una formazione che mi intriga», va ripetendo Donadoni che quasi sempre copia il modulo di Spalletti pur non avendo Totti ma un centravanti di ruolo, Toni o lo stesso Inzaghi. Gigi Riva, e non solo perché stravede per il capitano e De Rossi, sa che partire bene è fondamentale: «Il successo di domenica sera a San Siro può essere fondamentale. Un’iniezione di fiducia per il morale: ora sanno di poter sfidare le grandi, soprattutto il Milan e l’Inter. Chiaro: le milanesi torneranno, si riprenderanno. Ma la Roma c’è».Il gruppo milanista, anche perché Ancelotti conosce bene come stanno lavorando a Trigoria, è il più convinto dell’efficacia della squadra giallorossa. Gattuso ha solo elogi: «E’ una grande, non ci sono dubbi La Roma ha investito bene sul mercato, con la testa. Sicuramente è più forte di prima. E non è vero che il loro gioco è dispendioso: so quanto lavorano, come si preparano. Dobbiamo stare attenti, non è una sorpresa, ma una realtà. Anche se con Emerson noi abbiamo adesso un’ottima alternativa a centrocampo». Ambrosini è esplicito: «La Roma non l’ho scoperta l’altra sera. E’ competiva nell’organico, nello spirito e nelle idee del suo allenatore. E il bel gioco è la conseguenza di questi fattori, della disponibilità dei giocatori. Ha un organico di grande qualità. E’ da vertice, lo ha già dimostrato nella stagione scorsa. Bisogna rispettarla». Oddo, ex laziale, si rende conto di quanto sia cresciuta: «Era già una bella squadra quando la affrontavo nei derby della capitale. Adesso è addirittura migliorata. Vincere in quel modo a Milano non è cosa per tutti. Ora, con una rosa sicuramente più ampia, sa che può giocare per il titolo. Meno male che abbiamo preso Emerson».Tornando, invece, a Cannavaro, il difensore del Real, pur guardandola da un altro campionato, è informatissimo. «La Roma sta benissimo, mi sembra migliore di quella dell’anno scorso che comunque già funzionava. E’ il bello di un calcio italiano che per il resto va rifondato, cominciando dai campi. A me piace tanto Spalletti, sta trasmettendo convinzione al gruppo che comincia a vincere. La Coppa Italia, la Supercoppa... Giocherà per lo scudetto non ho dubbi. Speriamo che continui così. Non è che sono tifoso, ma ho tanti amici lì e mi fa piacere che si prendano belle soddisfazioni. Se torno alla Juve, visto che dal Real vanno via tutti? Io per ora resto in Spagna, mi sono ambientato alla grande. Poi sapete quanto mi vuole bene Alex». Già, quel Del Piero che si sta coccolando il capitano azzurro, sperando di riaverlo a Torino per far lievitare le quotazioni della Juve. Perché, come dice Buffon, «la Roma sta più avanti». Il portiere bianconero della Nazionale non si fa ingannare dal risultato dell’amichevole di Cesena dell’11 agosto, cinque a due per la squadra di Ranieri. «Quella la ritengo una partita un po’ a se». Buffon, un altro estimatore di Spalletti, segue la logica: «Loro hanno un progetto e hanno inizato prima di noi: loro da due anni e noi da un mese». Per il resto, è equilibrato: «Se giocasse trentotto partite come l’ho vista nel primo tempo della Supercoppa, avrei la certezza che lo scudetto tornerebbe nella capitale. Per farcela, ha bisogno di continuità. Perché, pur avendo completato l’organico, la Roma non è ancora attrezzata come il Milan e l’Inter».Materazzi l’ha appena incontrata. Il difensore dell’Inter sa di che cosa è capace la squadra di Spalletti. «E’ da scudetto. Per il gioco e per l’organico». Quagliarella l’ha sognata e, quindi, non può che esaltarne le qualità: «La Roma mi piace tantissimo e non da ora. La reputo una squadra fortissima per il modo di giocare e per i giocatori che ha. Punta sulla qualità, fa spettacolo e risultati. Sarà la prima rivale delle big».