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Creato da: r_c_orazi_e_curiazi il 03/08/2007
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23 ago 07 Cicinho arrivato a Roma 

Post n°46 pubblicato il 23 Agosto 2007 da r_c_orazi_e_curiazi
Foto di r_c_orazi_e_curiazi

Il neo-acquisto giallorosso Cicinho è arrivato a Fiumicino nel primo pomeriggio. Il calciatore sta sostenendo, in questo momento, le visite mediche. Intorno alle ore 19.30 le prime parole dell’esterno brasiliano a RomaChannel: ‘Sono rimasto stupito dalla  folla che mi attendeva all’aereoporto. Ringrazio la Società, sono molto contento di essere qui.’

 
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CICINHO

Post n°45 pubblicato il 22 Agosto 2007 da r_c_orazi_e_curiazi
Foto di r_c_orazi_e_curiazi

ROMA - Mai come in questo caso, sono ore decisive. Cicinho vuole la Roma e non il Siviglia. E soprattutto non vuole più stare a Madrid. E alla fine tutto lascia pensare che il calciatore nella Roma giocherà. Questo, a meno di clamorosi dietrofront del Real, che - come noto - troverebbe maggiore convenienza nel cederlo al Siviglia. Dopo la cessione di Emerson al Milan, a Trigoria sono più ottimisti del giorno prima, quando Pradè e Mazzoleni hanno lasciato Madrid senza il terzino ma con una mezza promessa di poterlo prendere a breve. Ieri altro contatto tra Mijatovic e il diesse della Roma: «Daniele, aspetta ancora un po’, stiamo facendo Emerson», le parole del serbo. Pradè spera che Mijatovic non lo stia prendendo in giro ed è pronto a ripartire per la Spagna (insieme con la dottoressa Mazzoleni). Stavolta per chiudere. Oggi, forse domani. A Trigoria aspettano la chiamata, insomma. Tutto il resto è pronto da tempo, ma - come si sa in questi casi - potrebbe pure non bastare. Non si sa mai.
Mijatovic, in piena contestazione, lunedì non aveva molto tempo per parlare coi dirigenti della Roma, però li ha voluti tranquillizzare in quei pochi minuti nei quali è riuscito a vederli. Forse il responsabile del mercato madridista aveva capito che Cicinho solo a Roma può andare e coi giallorossi è costretto a trattare. E’ chiaro che il Real aveva altre intenzioni, dettate da esigenze economiche: cedere il brasiliano al Siviglia per ammortizzare i costi dell’operazione Dani Alves. Ma Cicinho si oppone da sempre: «Vado alla Roma, non al Siviglia», continua a ripetere. E quando un giocatore s’impunta... Certo, dipenderà molto anche dall’offerta economica che i lusitani sono pronti a fare al giocatore. Solo i soldi possono far cambiare idea a un calciatore. Ieri, intanto, la stampa spagnola aveva parlato di un Cicinho incedibile. La società delle Merengues ha voluto far filtrare questa notizia per calmare la piazza in attesa di buone nuove. E una cessione - tra l’altro di un giocatore come Cicinho, molto apprezzato dalla piazza - non è mai considerata una buona nuova. Al pessimismo della stampa, è da registrare l’ottimismo di Bronzetti, a Madrid per Emerson ma ben informato sull’affaire Cicinho. «Pradè arriverà a Madrid nelle prossime ore». E se - come lui sostiene - Pradè va a Madrid, va per chiudere non per perdere tempo. A Trigoria hanno solo paura che Calderon, presidente del Real, alzi il prezzo come fece prima di Ferragosto per Emerson. Al ritorno da Madrid, Pradè ha incontrato Capello, che lo ha rassicurato: «Tranquilli, come acquistano un estreno vi danno Cicinho».
Se non dovesse arrivare Cicinho, la Roma andrebbe a trattare Modesto con la Reggina. Il prezzo del giocatore è lievitato, la Roma non è disposta a pagare sei milioni di euro. Se il prezzo si dovesse abbassare, non è escluso che la Roma possa abbinare l’arrivo di Modesto a quello di Cicinho, altrimenti o l’uno o l’altro. E in questo momento la priorità è il brasiliano.
Altro mercato: segnalato ieri a Genova il procuratore di Barusso, Leonardo Giusti. Il Genoa vuole il giocatore in prestito, la Roma ci sta pensando seriamente, visto che coll’inamovibilità di De Rossi, il ritorno di Pizarro, la duttilità tattica di Aquilani (e Perrotta) e la conferma di Brighi (il Napoli ha preso Blasi), l’ex Rimini nella capitale non avrebbe troppo spazio. Già a San Siro, senza Pizarro, è finito in tribuna. La Roma entro la fine di agosto cederà Rosi, Alvarez, Nonda e Kuffour. Quanto al centravanti? Spalletti continua a dire che non serve. Però c’è una considerazione da fare. Ed è questa: i continui rinvii della firma tra il Levante e Riganò (problemi personali, dicono), inducono a pensare che dietro all’attaccante di Lipari ci sia un’altra società: la Roma? Probabile.
Verso Palermo: mancheranno sicuramente Juan, Ferrari e Pizarro, ancora impegnati nel lavoro di recupero per i vari problemi, il primo al flessore, gli altri due al ginocchio. Non si sono allenati ieri Esposito, Totti e De Rossi, usciti malconci dalla sfida di Supercoppa contro l’Inter. Sta bene Mancini.

 
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DAL RITIRO AZZURRO

Post n°44 pubblicato il 22 Agosto 2007 da r_c_orazi_e_curiazi

BUDAPEST - «La Roma è la squadra più bella. E anche molto forte». Fabio Cannavaro, capitano azzurro, lancia i giallorossi da Budapest nella corsa scudetto. Qui, con l’Italia, mancano i big del gruppo di Spalletti, i campioni del mondo De Rossi e Perrotta che sono titolari e presto torneranno, a differenza di Totti. Ecco comunque due giovani, ancora meglio due romani, a rappresentare, in Ungheria il club di Trigoria a testimonianza della bontà del vivaio tanto caro a da Bruno Conti: Curci che si allena con Bordon e rappresenta il futuro, Aquilani che ormai è il presente.
Si parla, dunqe, romano e della Roma anche in Nazionale. Ancora di più dopo la nuova e ultima impresa dei giallorossi a Milano. Perché qui ci sono i rivali, cioè i giocatori dell’Inter, del Milan e della Juve che certo si guardano bene da snobbare quella che sembra l’univca vera novità del nostro calcio. «E’ una formazione che mi intriga», va ripetendo Donadoni che quasi sempre copia il modulo di Spalletti pur non avendo Totti ma un centravanti di ruolo, Toni o lo stesso Inzaghi. Gigi Riva, e non solo perché stravede per il capitano e De Rossi, sa che partire bene è fondamentale: «Il successo di domenica sera a San Siro può essere fondamentale. Un’iniezione di fiducia per il morale: ora sanno di poter sfidare le grandi, soprattutto il Milan e l’Inter. Chiaro: le milanesi torneranno, si riprenderanno. Ma la Roma c’è».
Il gruppo milanista, anche perché Ancelotti conosce bene come stanno lavorando a Trigoria, è il più convinto dell’efficacia della squadra giallorossa. Gattuso ha solo elogi: «E’ una grande, non ci sono dubbi La Roma ha investito bene sul mercato, con la testa. Sicuramente è più forte di prima. E non è vero che il loro gioco è dispendioso: so quanto lavorano, come si preparano. Dobbiamo stare attenti, non è una sorpresa, ma una realtà. Anche se con Emerson noi abbiamo adesso un’ottima alternativa a centrocampo». Ambrosini è esplicito: «La Roma non l’ho scoperta l’altra sera. E’ competiva nell’organico, nello spirito e nelle idee del suo allenatore. E il bel gioco è la conseguenza di questi fattori, della disponibilità dei giocatori. Ha un organico di grande qualità. E’ da vertice, lo ha già dimostrato nella stagione scorsa. Bisogna rispettarla». Oddo, ex laziale, si rende conto di quanto sia cresciuta: «Era già una bella squadra quando la affrontavo nei derby della capitale. Adesso è addirittura migliorata. Vincere in quel modo a Milano non è cosa per tutti. Ora, con una rosa sicuramente più ampia, sa che può giocare per il titolo. Meno male che abbiamo preso Emerson».
Tornando, invece, a Cannavaro, il difensore del Real, pur guardandola da un altro campionato, è informatissimo. «La Roma sta benissimo, mi sembra migliore di quella dell’anno scorso che comunque già funzionava. E’ il bello di un calcio italiano che per il resto va rifondato, cominciando dai campi. A me piace tanto Spalletti, sta trasmettendo convinzione al gruppo che comincia a vincere. La Coppa Italia, la Supercoppa... Giocherà per lo scudetto non ho dubbi. Speriamo che continui così. Non è che sono tifoso, ma ho tanti amici lì e mi fa piacere che si prendano belle soddisfazioni. Se torno alla Juve, visto che dal Real vanno via tutti? Io per ora resto in Spagna, mi sono ambientato alla grande. Poi sapete quanto mi vuole bene Alex». Già, quel Del Piero che si sta coccolando il capitano azzurro, sperando di riaverlo a Torino per far lievitare le quotazioni della Juve. Perché, come dice Buffon, «la Roma sta più avanti». Il portiere bianconero della Nazionale non si fa ingannare dal risultato dell’amichevole di Cesena dell’11 agosto, cinque a due per la squadra di Ranieri. «Quella la ritengo una partita un po’ a se». Buffon, un altro estimatore di Spalletti, segue la logica: «Loro hanno un progetto e hanno inizato prima di noi: loro da due anni e noi da un mese». Per il resto, è equilibrato: «Se giocasse trentotto partite come l’ho vista nel primo tempo della Supercoppa, avrei la certezza che lo scudetto tornerebbe nella capitale. Per farcela, ha bisogno di continuità. Perché, pur avendo completato l’organico, la Roma non è ancora attrezzata come il Milan e l’Inter».
Materazzi l’ha appena incontrata. Il difensore dell’Inter sa di che cosa è capace la squadra di Spalletti. «E’ da scudetto. Per il gioco e per l’organico». Quagliarella l’ha sognata e, quindi, non può che esaltarne le qualità: «La Roma mi piace tantissimo e non da ora. La reputo una squadra fortissima per il modo di giocare e per i giocatori che ha. Punta sulla qualità, fa spettacolo e risultati. Sarà la prima rivale delle big».

 
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Post N° 43

Post n°43 pubblicato il 22 Agosto 2007 da r_c_orazi_e_curiazi
Foto di r_c_orazi_e_curiazi

AGLI AMICI GIALLOROSSI VI CHIEDO DI INVIARMI STORIE, ANEDDOTI E ANCHE FOTO LE CUI STORIE RICONDUCANO AL MAGGICO PASSATO DELL' A.S. ROMA

 
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80 ANNI DI ROMA

Post n°42 pubblicato il 22 Agosto 2007 da r_c_orazi_e_curiazi

Era il 7 Giugno 1927,
quanno quarcheduno quel nome te dette.
Sei nata dall’ unione de tre squadre,
ed ora de tutte sei la madre.


Hai cominciato a fatte largo, a fatte vedè,
ed ora più de un milione de persone se so innamorate de te.
Li primi anni li hai passati in guera,
ma nonostante tutto pe molti eri ‘na gioia vera.


Nel 1942, la tua prima granne vittoria,
la più forte d’ Italia, hai cominciato a fatte ‘na storia.
Poi la guera è finita,
ma non l’ amore pe te, quello dura tutta la vita.


Dopo un po di alternanze tra gioia e dolore,
nell’ ’83 ecco er secondo tricolore.
‘Na giornata d’ anticipo, lontano da casa,
anche se nn sembrava, perché quer giorno de giallo-rosso Genova era invasa.


So passati ‘nantri 18 anni pe vedè ‘nantro tricolore,
ma questo non importa pe chi pe te prova amore.
E’ stato il più bello, il più soddisfacente,
perché je l’ avemo levato ai laziali, a quella gente che ce dicheno ce sia parente.


Dopo lo scudetto non avemo vinto quasi niente,
ma je volemo bene lo stesso al nostro Presidente.
Quest’ anno tiranno le somme non è andata tanto male
Coppa Italia ed in Champions quarti de finale.


Mo stamo tutti co la recchia appizzata,
speranno che il Capitano vinca ‘sta scarpa dorata.
Intanto c’è qualcheduno,senza fare nomi,
che vò andà a giocà altrove pe prenne più milioni.


Per fortuna c’è anche chi ricambia l’ amore che i tifosi e ‘sta città je danno,
e lo fa semplicemente firmanno.
Lui è Philippe Mexes, l’angelo biondo,
ormai uno dei più romani del Mondo.


Il 2007 c’ ha ‘nantra cosa de importante,
il 7 Giugno, l’ 80 anni de ‘sta Roma Grande.
Qualcheduno dirà:”In 80 anni solo 3 scudetti e quarche coppa? Chi continua a tifarla è un pazzo…”.


“Si, forse hai ragione, ma vedi amico mio…
…NOI SEMO NOI E VOI NON SETE UN CAZZO!!!”

 
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CLASSIFICA

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A.S. ROMA68
Juventus58
Fiorentina56
Milan52
SAMPDORIA52
UDINESE51
Genoa42
Atalanta41
NAPOLI40
lazie39
Palermo39
Siena37
Torino34
Parma30
Catania29
Livorno29
Cagliari29
EMPOLI29
REGGINA27


 

I GRANDI DERBY

 
 

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Sabato 12 Aprile

      

18:00            GENOA-TORINO

20:30            JUVENTUS-MILAN

 

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