ORGOGLIO SAMMARINESE

I giovani politici sammarinesi come i vecchi


Di MARINO CECCHETTILa celebrazione dell'Arengo quest'anno coincide con un atto di mistificazione  dello spirito dell'Arengo stesso: uno sfregio  all'istituto referendario. I referendum da celebrare frequentemente e senza difficoltà, insomma alla Svizzera,  avrebbero dovuto  costituire, secondo Pietro Franciosi, il  naturale  e permanente proseguimento  dell’Arengo  stesso nel sistema democratico sammarinese.  I governanti a parole inneggiano all’Arengo, ma  aborrono i referendum.I governanti   hanno  fissato  la data delle elezioni per i referendum sull'Europa e sui beni statali, in modo da sfavorire la partecipazione degli elettori,   ed, addirittura,  hanno  stoppato il primo dei due  con l'ausilio dei migliori azzeccagarbugli della ‘sapienza’ giuridica italiana. Dispiace ancor più che di fronte a cotante vergognose decisioni, tacciano quei giovani - si fa per dire - che si accingono ad occupare le sedie del potere liberate rottamando  chi c'è.Tacciono perché detti giovani non sono 'giovani'. Non hanno dimostrato di  aver diritto di occupare quelle sedie avanzando, ad esempio, loro proposte,   alternative al fare  dei vecchi. Tutto il loro impegno si è esaurito  nel  far varare -  giocando furbescamente presso l'opinione pubblica sulla  età anagrafica -   una legge  che fissa un tetto ai tempi di occupazione di dette sedie. Non c'è speranza, stando così le cose, che il sottobosco politico affaristico che sta affondando il Paese come  macina al collo, venga squarciato da quel  lampo di trasparenza, che invano, oltre ai  sammarinesi,   da tanto tempo aspettano  anche Roma, Strasburgo, Bruxelles.