ORGOGLIO SAMMARINESE

Esprimiamo oggi l’orgoglio di essere sammarinesi


Referendum si votaSebbene la popolazione sia assolutamente scontenta di come viene gestita la cosa pubblica, sopratutto ora che tutti hanno l’esatta percezione del tracollo, ancora non emerge in modo chiaro l’orgoglio di essere sammarinesi e tanto meno emerge la determinazione di incidere direttamente sul futuro della Repubblica. Se oggi noi potessimo esprimerci sull’adesione all’Unione Europea di certo il nostro entusiasmo, di fronte ad una decisione così importante, sarebbe molto forte. Ma questa opportunità ci è stata tolta, con il classico giochetto dei partiti. In un colpo solo il governo ci ha impedito di esprimere il nostro voto sull’Europa e contemporaneamente è riuscito ad evitare di rispondere positivamente alla domanda che il referendum faceva. “Volete voi che la Repubblica di San Marino chieda di far parte dell’Unione Europea?”. Di solito un referendum si può interrompere se alla domanda si da seguito mettendo in atto il provvedimento richiesto. A San Marino non è così: bastano le buone intenzioni. Oggi quindi ci ritroviamo a votare solo per uno dei due referendum che erano stati proposti, quello per salvaguardare i terreni delo Stato. Un tema forse più marginale rispetto all’Europa e per questo si corre il rischio che siano pochi i cittadini che si recheranno alle urne. Ora vorrei invitarvi ad una riflessione: se saremo pochi a votare, i partiti potranno gongolare pensando: “Hai visto siamo noi che dobbiamo prendere le decisioni, questi referendum sono proprio inutili”. Così un pezzetto di democrazia morirà, i partiti prenderanno ancora più potere e le cose rimarranno come prima, anzi peggio di prima. Se invece andremo a votare, non importa se voteremo ‘si’ o voteremo ‘no’, dimostreremo che il nostro Paese ci interessa davvero e che siamo pronti a prendere sulle nostre spalle il peso delle decisioni importanti. Arriverà così ai partiti un messaggio forte: “Voi non governate un popolo assente, ma presente e badate bene a come lo fate!”. Loro stessi saranno costretti a fare meglio la prossima volta. Qui qualcuno poterebbe dire: “Fare meglio? Ma peggio di così è impossibile!”. Attenzione però perchè al ‘peggio non c’è mai fine’. (Il direttore di Sanmarinoworld.sm )