ORGOGLIO SAMMARINESE

HANNO VINTO I CITTADINI


 Ecco perchè le forze politiche preferiscono non andare a votare!La vittoria del Paese'Domenica ha vinto il Paese. Un Paese preoccupato e stanco. Preoccupato per una situazione che sta drammaticamente precipitando in una crisi irreversibile. Bilancio pubblico ai limiti del default, disoccupazione ai massimi storici, sistema finanziario allo stremo delle forze. Prospettive: nessuna. Stanco è quindi il Paese di una politica incapace non solo di decidere, ma addirittura di pensare una strategia d’uscita. Una politica che addirittura si permette di prendere in giro i cittadini escogitandone di tutti i colori pur di evitare il voto. Voto ai referendum, ma voto anche alle politiche. Si perchè questa classe politica sa che verrà spazzata via da un popolo arrabbiato, ma profondamente orgoglioso. Un popolo che non ci sta a perdere la sovranità dello Stato solo perchè qualche politico si è arroccato sulle proprie poltrone. Un popolo che non vuole più essere preso in giro da un governo che impedisce lo svolgimento di un referendum fondamentale per la vita e il futuro della Repubblica, come quello per l’Europa, usando i soliti trucchetti di bassa lega che, (non siamo ignoranti), sono chiari a tutti e ribollono nella coscienza democratica dei cittadini. Se si votasse oggi lo scenario politico sarebbe completamente ribaltato e forse qualche nuova speranza potrebbe crescere nel Paese non come espressione dell’antipolitica, ma come espressione della Politica vera, qualla con la P maiuscola, quella che si fa per lo Stato e per i cittadini e non per se stessi, i propri interessi e delle proprie lobby o peggio ancora per difendere il proprio egocentrismo. Il Paese ha parlato, ora la politica deve dare una risposta: e non mi si venga a dire che l’unica risposta sarà quella dei terreni dello Stato la cui sorte dovrà da ora in poi essere decisa da una maggioranza di 40 Consiglieri. Il significato del voto al referendum del 27 marzo va ben oltre questa semplice, pur importante, questione.di DAVIDE GRAZIOSI    Direttore di LA TRIBUNA SAMMARINESE