ORGOGLIO SAMMARINESE

Quegli interessi forti che influenzano la politica


Punti di vista - di Dario ManzaroliIn tutto questo periodo in cui ci parliamo da questo spazio settimanale di “Tribuna”, ho cercato, con i limiti di essere “giornalista” per caso, di portare un contributo per aprire una discussione sul nostro destino comune soprafatto da una banda di ladroni, dalla pubblica indifferenza e dai privatissimi egoismi individuali.Non ho velleità personali e, ormai vicino ai 60 anni, sono assolutamente convinto che debbano essere i giovani a tentare di risolvere i non facili rebus che abbiamo di fronte. (...) Un collega medico mi rammentava alcuni giorni fa un pensiero di Einstein “...non si possono risolvere i problemi con lo stesso pensiero che li ha creati”. L’attuale classe dirigente locale o italiana rientra precisamente nella categoria di chi ha creato gli attuali problemi e quindi non può e non sa risolverli: QUESTO MI SEMBRA SIA PROPRIO EVIDENTE, e la gente lo comincia a capire come ha dimostrato anche il recente referendum.La mia generazione è quindi tempo che si ritiri, costretta o spontaneamente.Questo non significa fare o farsi fare karakiri, ma scegliere ruoli più defilati e/o di suggerimento.Normalmente, nei paesi democratici la politica necessita di un salutare e frequente cambio delle classi dirigenti per evitare le incrostazioni che producono corruzione e degrado: è di questi giorni la notizia che Zapatero non si ricandiderà alle prossime elezioni, così come avevano fatto in precedenza Tony Blair e altri .Personalmente ritengo di avere un debito enorme con il mio Paese, con la mia San Marino dove sono nato e dove ho vissuto buona parte della mia vita.Ho avuto molto dal mio Paese, e la mia vita sarebbe stata molto diversa se fossi nato solo qualche chilometro più in là. Non tanto, o non solo, per i benefici economici, ma sopratutto per il percorso intellettuale che mi è stato consentito.Qui c’è la mia famiglia, che mi ha insegnato il valore della libertà ed il principio dell’impegno e del lavoro. Mi hanno sempre detto: è meglio essere l’ultimo dei migliori che il primo dei peggiori. Questo mi ha insegnato a confrontarmi con chi è meglio di me cercando di emularlo.Qui ho incontrato le persone che hanno plasmato la mia vita. Non le posso citare tutte perchè non basterebbe l’intero giornale. ne cito solo alcune a mo’ di esempio: Mara Piochi, un’insegnante straordinaria che credeva nel suo lavoro. Giordano e Marina Reffi, che mi hanno aperto un mondo fatto di politica con la P. maiuscola e di amore per l’arte e la cultura. Federico Micheloni, che ha creduto in me professionalmente e mi ha guidato verso una filosofia di vita che include la fratellanza e la tolleranza. E poi i tanti cittadini che in oltre trent’anni di carriera mi hanno dimostrato fiducia e si sono affidati a me come professionista diventando spesso dei veri e propri amici.Per ripagare questo enorme debito ho fatto quel che potevo: poco, penso.Ho cercato e cerco di lavorare seriamente e al meglio delle mie possibilità nei vari ruoli che mi sono stati assegnati. Mi sono impegnato in politica sempre cercando di sostenere, nell’area liberal-riformista, posizioni di rinnovamento per cercare di tamponare il degrado che ora è evidente a tutti, ma le cui radici sono lontane nel tempo.Confesso che ho spesso fallito, ma ho pagato il prezzo della mia libertà di pensiero senza lamentarmi e cercando di continuare a svolgere una funzione intelettuale libera e disinteressata. Ho fatto e detto anche molte cazzate, ma ho cercato di correggermi quando ho capito o mi hanno fatto capire che ero in errore. Mi è capitato quindi di cambiare opinioni, ma mai per convenienza personale, come dimostra, credo, il fatto che con due specializzazioni ed un master in direzione aziendale faccio il medico di base nel paese dei molti dirigenti a volte adirittura solo di se stessi. Anche questa rubrica mi è costata qualche penna. Ho rivolto critiche molto pesanti ma mai personali e quando ho affermato che c’è un potere grigio, non eletto ma in grado di influenzare la politica ed il governo, che fa prevalere interessi concretissimi e spesso loschi su scelte che salvaguardino la comunità e la credibilità dello Stato, ho scoperto l’acqua calda . Questo naturalmente non vuol dire che questo o quel partito è un’associazione a delinquere e che tutti i suoi iscritti o elettori fanno parte di una cosca mafiosa.Vuol dire che c’è una rete di interessi forti, spesso malaffare, che è in grado di influenzare le varie formazioni politiche e di salvaguardare le proprie strategie chiunque sia al governo.I partiti che più si sono battuti per la moralizzazione, ovviamente sono quelli che hanno più deluso e che più fortemente ho criticato.Questo a qualcuno non piace ma dovrà avere pazienza. Il Paese è anche il nostro.Dario Manzaroli