ORGOGLIO SAMMARINESE

"La Repubblica stuprata",mano a mano che politicanti e filibustieri si moltiplicavano


"mano a mano che politicanti e filibustieri aumentavano l’azione violenta su di te, lo spessore della corazza si ridusse...”
Eri una creatura fragile, ma onorata. L’onorabilità era il cemento a difesa della Tua fragilità. E fu così che, seppur fra traumi dolorosi e qualche ammaccatura, riuscisTi ad attraversare le burrasche che, di tanto in tanto, si abbatterono sull’Europa.Eri rispettata per la Tua storia e dignitosa umiltà. Qualche “birichinata” ai danni del vicino di casa l’hai combinata, ricevendone in cambio ammonimenti e severi rimbrotti.Hai spesso fatto ricorso al motto “Amicizia e buon vicinato” senza però rispettarne gli intrinsechi doveri e valori.L’onorabilità era comunque la spessa corazza che antichi armieri della Tua terra costruirono a difesa della Tua fragilità.Parlare di Te fuori dai confini, Repubblica ai più sconosciuta, generava nei presenti interesse, rispetto e cordialità. Gli stessi sentimenti nascevano spontanei anche negli uomini d’affari, per lo più adusi al freddo linguaggio dei mercati e dei numeri. E, molti di loro, unendo gli affari al desiderio di conoscerti da vicino, Ti resero visita.Quante “scarpinate” di accompagnamento su e giù per le Tue contrade!Poi, in anni neppur troppo recenti (diciamo circa 40: scoperta della monofase e suo perverso utilizzo), una nutrita schiera di politicanti, presi dal delirio della sovranità senza freni e dei capisaldi fideisticamente difesi fino a ieri, Ti offrirono, Repubblica fragile ma onorata, al generale stupro. E, mano a mano che politicanti e filibustieri, fasciati o meno di bianco-azzurro, aumentavano l’azione violenta su di Te, lo spessore della corazza si ridusse “a velo di cipolla”, mettendo così a nudo la Tua fragilità.Il godimento, seppur con diversa modulazione, si spandeva in tutte le contrade fra il generale disinteresse.La piazza finanziaria doveva essere il pozzo di petrolio al posto dell’economia basata sul lavoro.
Le poche voci che si ergevano a denuncia del perverso sistema e a Tua difesa, sistematicamente tacciate di antisammarinesità.
Non sto a dirTi, Repubblica oggi fragile e disonorata, la nevrotica e sciagurata azione adottata da coloro che, chiamati a reggere le Tue sorti, adducevano a difesa del generale stupro che a Tuo danno si andava consumando.All’inizio degli anni ’80, l’allora Ministro delle Finanze italiano, dott. Bruno Visentini, convocò a Roma alcuni Segretari di Stato invitandoli, al fine di mettere un freno allo smisurato interscambio fra San Marino e l’Italia, ad introdurre, anche in San Marino, le bolle di accompagnamento merci come documento fiscale. Alle bolle, pensava il Ministro, avrebbero fatto sicuramente seguito le relative fatture. Ciò non accadde, perché non si volle che ciò accadesse.A nulla servirono gli ammonimenti provenienti da fonti molto qualificate. Negli anni 1987-1988 l’allora ambasciatore d’Italia in San Marino, dott. Paolo Giorgieri, redasse una tesi sulla “Conflittualità nelle relazioni italo-sammarinesi”. Fu malamente spinto fuori dai Tuoi confini.Non sto a dirTi dell’azione di difesa del perverso sistema adottata dai tuoi governanti nelle stanze dei Ministeri romani nell’anno 1997.Nell’anno 2000 l’allora Segretario di Stato agli Affari Esteri assumeva precisi impegni con l’OCSE per porre il sistema San Marino in corretta relazione con gli altri Stati. Il 22 ottobre 2001 relazionava il Partito dei Democratici sulle relazioni che intercorrevano fra San Marino e l’OCSE, evidenziando le problematiche di ordine fiscale in essere fra San Marino e i paesi dell’OCSE, Italia in primis.Nulla fu fatto con il doveroso anticipo al fine di evitare inevitabili guai a Te, Repubblica.La mafia a San Marino non esiste;
attività illecite a danno dell’erario italiano non esistono. E avanti con la giaculatoria. Calunnie e solo calunnie dei soliti spregevoli cittadini.Gli autori del lungo stupro cercano, oggi, di ridarti l’onorabilità che negli anni hanno fatto di tutto per toglierTi. Si affannano nel ricomporTi le vesti vigliaccamente sciupate. Sfornano a ritmo continuo leggi a Te imposte nella speranza di ridarTi la Tua onorabilità.Quanti sono e quali sono i responsabili di tanto sfregio? Tanti, purtroppo.E non passa giorno senza che gli addetti allo stupro, attraverso la stampa non si ergano a fustigatori del sistema e a moralizzatori di quel sistema che fu per lungo tempo una loro “creatura”, coccolata e protetta dai cosiddetti capisaldi e dall’omertà del sistema.Chi semina vento, raccoglie tempesta. E loro di vento ne han seminato tanto; tanto da far ricadere su di te, repubblica fragile e disonorata, la tempesta perfetta. E’ ora che dalle tue contrade si levi un forte vento per spazzar via tutti coloro che ti hanno violentata.
Marino P. De Biagi