ORGOGLIO SAMMARINESE

Stille di quotidianità...Rete galeotta


di Rosanna RidolfiI genitori di Massimo sono molto premurosi e attenti e vengono sempre in coppia ai colloqui. In genere è la moglie però che affronta la conversazione. Quando lui prova ad aprire bocca lei, stoppandogli con una mano appoggiata sull’avambraccio anche un semplice gesto d’approccio, dice sorridendo: aspetta un attimo caro, e continua imperterrita senza consentirgli di inserirsi nel discorso. Quando escono lui mi stringe la mano con aria sconsolata e un gesto che significa: mia moglie è così, cosa ci vuol fare? Poi le apre la porta e, con una galanteria ormai desueta, le cede il passo, mentre lei avanza come una regina.Lui, geometra in una ditta di costruzioni, sembra molto innamorato della consorte, alto funzionario di banca, e dà l’impressione di lasciare che sia lei a prendere le decisioni fondamentali, anche a proposito dell’educazione del loro unico figlio maschio, peraltro bravissimo studente ed educatissimo ragazzo. Sembrerebbe essere uno di quegli uomini che assecondano in tutto e per tutto la loro compagna, perché tengono tanto a lei da essere disposti a lasciarle tutto lo spazio che desidera prendersi. Ma io non posso fare a meno di chiedermi se lui sia sempre così paziente anche in casa o se qualche volta non reclami un po’ di attenzione… e di considerazione, anche per sé stesso. Finché il ragazzo una mattina arriva a scuola in ritardo, con i capelli e gli abiti in disordine e senza libri; alla mia richiesta di giustificazioni, mi fa cenno che mi spiegherà tutto. A ricreazione mi confessa di aver dormito da una sua amica, senza avere con sé un cambio di vestiti né lo zaino, perché da tempo si è scatenato in casa sua l’inferno e lui tutte le volte che può non rientra. Mi dice che sua madre ha scoperto che il marito ha da tempo instaurato una relazione con un’altra donna su Facebook: ormai sono liti continue. Sembra che il nickname assunto dal padre sia Ribelle. Che all’inizio abbia cominciato a chattare con l’altra parlando del più e del meno, senza foto o riferimenti alla vita reale. Che poi, dopo qualche tempo, si sia creata una forte empatia e i due abbiano cominciato a passarsi informazioni più personali: lei raccontandogli della sua infelicità, causata da un marito grossolano e distratto verso il quale non prova più alcuna attrazione; lui parlandole della moglie che non lo tiene in alcuna considerazione, prende qualsiasi decisione senza consultarlo e lo tratta come un elemento d’arredamento. Così, giorno dopo giorno, anzi notte dopo notte, i due si sono scoperti innamorati, anche senza essersi mai visti.Dante Alighieri fa dire a Francesca da Rimini, nelle terzine della sua Commedia, che galeotto fu il libro di Lancillotto e Ginevra, la cui lettura spinse lei e Paolo Malatesta ad innamorarsi follemente e a darsi il primo bacio mentre erano chini sulle sue pagine. Nella nostra epoca invece galeotta è diventata la rete: ultimamente sembrano essere tanti infatti coloro che si innamorano o stabiliscono contatti molto personali, attraverso internet o i social network. E pare proprio che la tecnologia stia rovinando le famiglie, offrendo amicizie un po’ troppo… affettuose, a domicilio.Resta il fatto però che queste relazioni molte volte sono costruite solo… sulla tastiera: ci si racconta la giornata, si rivolgono apprezzamenti, ci si invia poesie, ci si corteggia … in pratica si fa online quello che a voce e gesti non si riesce più fare con una persona in carne e ossa, magari quella stessa con cui si dovrebbero condividere quotidianamente problemi e vita vera. Non so se incontrandosi nel mondo reale gli innamorati delle chat si troverebbero così affascinanti come in rete, ma certo questa affezione sempre più forte, anche di persone sposate, verso i rapporti virtuali, segnala la difficoltà a comunicare all’interno delle famiglie, che ormai sono vissute più come un carcere da cui evadere che un rifugio in cui ritrovarsi. E del resto questa quotidianità sempre più complicata, che ci obbliga ad assumere ormai troppo di frequente le vesti di guerrieri, ci induce a ricercare situazioni a bassa conflittualità anche una volta indossate le pantofole di casa.Molto meno impegnativo infatti scambiarsi confidenze ed espressioni amorose in rete, piuttosto che affrontare problemi veri e mantenere vivo l’affetto con persone che ci vivono accanto: queste ultime conoscono anche tutti i nostri difetti e non possiamo metterle a tacere, in caso di divergenze o di insofferenza, “spegnendole” con un semplice: “arresta il sistema”. Rosanna RidolfiSi precisa che ogni riferimento a persone esistenti o a situazioni realmente accadute è puramente casuale.