ORGOGLIO SAMMARINESE

E’ un paese strano il nostro.................!!!!!!!!


“E’ un paese strano il nostro  - ha affermato dal canto suo l’ingegner Franco Capicchioni, vicepresidente ANIS - perché avremmo  tutto per essere uno degli stati più efficienti del mondo essendo solo in trentamila abitanti. E invece noi, cittadini e imprese, siamo soffocati dalle carte. Siamo per certi versi un paese medievale. La politica dovrebbe essere mediazione tra interessi alla ricerca di progetti condivisi. L’impresa ormai è rimasta l’unica vera risorsa per il gettito fiscale dello Stato. Dunque, il Paese rischia di morire se non si cresce. Rimandare le decisioni è la peggiore delle scelte possibili ”.“Da oggi alle elezioni – ha affermato Emanuel Colombini, membro del Direttivo nonché AD del Gruppo Colombini - è necessario uscire dalle logiche consuete della politica. Innanzitutto va compiuta una lotta senza quartiere all’illegalità. Poi l’accordo con l’Italia contro le doppie imposizioni e soprattutto al più presto l’uscita dalla black list per le imprese sammarinesi e per favorire la crescita del sistema, unica via se si vogliono incentivare gli investimenti esteri. Poi bisogna puntare ad incentivare le relazioni con i Paesi forti dell’Europa, come Francia e Germania, anche attraverso la Camera di Commercio. Tra le priorità quella di rivedere l’Accordo sull’Unione doganale del 1992, e lavorare per avere una nostra dogana, in territorio. La relazione del FMI è illuminante sullo stato dell’arte del Paese. Gli sforzi fatti sono purtroppo ancora insufficienti. L’allarme sul disavanzo e sul debito, che secondo l’FMI rischia di arrivare nel 2017 al 30% del PIL, non lascia spazio per ulteriori rinvii. Bisogna varare al più presto la riforma tributaria e introdurre l’IVA. E’ imperativo ridurre gli sprechi della PA: l’informatizzazione integrata è più che mai necessaria. Come la trasparenza degli atti pubblici e riforma degli appalti. Serve inoltre un’agenzia dello sviluppo, ma anche questa non sembra essere in cima alle priorità del governo”.La politica però non può intervenire su tutto. “In uno stato democratico -dichiara Rondelli - non deve essere possibile elemosinare dal politico di turno quello che dovrebbe essere possibile per legge. Sarebbe fondamentale da qui alle elezioni una sorta di governo tecnico che risolva almeno quelle due tre questioni fondamentali per il Paese. Basta rinvii, altrimenti tra prima e dopo le elezioni passeranno altri due anni di devastanti attese. Ci vuole uno stato più efficiente e poco indebitato. Basta tasse per tappare i buchi e sostenere la PA”.