ORGOGLIO SAMMARINESE

LA FIRMA!! Per stemperare qualche frustrazione forse sì.


Le incognite di Roma. Dopo la firma un'insidiosa ratifica.Marzo 2009. Complice un indulgente Franco Frattini già si azzardavano sottoscrizioni imminenti anche per quel “Protocollo di modifica della Convenzione tra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le frodi fiscali”, firmata a Roma il 21 marzo 2002 e mai entrata in vigore perché mai ratificata dall’Italia. Dopo tre anni e qualche mese e molti proclami spericolati, ora ci assicurano che la firma ci sarà: il 13 giugno alle ore 17. A dispetto della scaramanzia! E sarà pure per questo o perché di scetticismo, in giro, ce n’è tanto e diffuso, che più d’uno, persino nella maggioranza, mette le mani avanti e si affretta a precisare che “è solo un punto di partenza”. E, a ben guardare, lo è davvero, nonostante i visionari a prescindere, per i quali, ancora una volta, “la ratifica è dietro l’angolo” e, con essa, la mai tanto sofferta uscita dalla black list. Nascondendo, probabilmente, il vero contenuto delle intese e ignorando di proposito che Mario Monti, nella lettera del febbraio scorso ai Capitani Reggenti, scrive che la firma sì, ma  che “per l’Italia resta di fondamentale importanza  non solo il completamento di un quadro giuridico che consenta  lo scambio di informazioni di natura fiscale tra Italia e San Marino, secondo il più recente standard OCSE, ma anche la sua effettiva attuazione. Di conseguenza auspico che alla fase della firma possa celermente seguire  l’avvio di una concreta e adeguata cooperazione in tal senso [...]. L’iter di ratifica del Protocollo non potrà, del resto, che  giovarsi di tali positivi sviluppi  e consentire il definitivo superamento dell’attuale situazione”. Che, tradotto,  significa: “non ci accontenteremo dei buoni propositi e addirittura di quell’adeguamento, non  sufficiente, della legislazione che voi tanto esaltate. Valuteremo invece gli atti sostanziali e i comportamenti”. Ma sarà solo il governo italiano a giudicarci? Niente affatto. L’iter di ratifica, se e quando verrà avviato, diventerà di esclusiva pertinenza delle Commissioni e delle Aule di Camera e Senato. Dove il Governo ha una maggioranza tanto anomala quanto precaria. O non ce l’ha affatto. E dove è sempre più verosimile il rischio di uno scioglimento imminente. Come, del resto, da noi:  prigionieri  dell’incertezza, delle faide personali e di lobby, delle lusinghe e delle intemperanze. In buona sostanza di un’atmosfera malandrina, da legislatura morente. Ci sta quindi, a fronte di tutto ciò, questa firma? Per stemperare qualche frustrazione forse sì. Sapendo tuttavia che di fatto potrebbe rappresentare un danno di ritorno!                                                                      Pier Roberto De Biagi per "Nuovo Quotidiano di Rimini"