ORGOGLIO SAMMARINESE

Mazzini come Voldemort...!!!!


C’è un alone di mistero, di tetro e subdolo divieto di far parola della vicenda. Anche solo nominarlo scatena strali e sfaceli, mandati e insulti, interventi di neri signori con la toga che vogliono aver sempre ragione loro, prolissi comunicati con magiche formulette censoree, incendi di code di paglia e streghe che volteggiano sulle redazioni. Succede così, che ogni volta che si parla pubblicamente del conto di “voi sapete chi”, ogni volta che vien fuori il nome dell’“oscuro signore” e dei movimenti fatti in innominabili libretti per altrettanto inquantificabili importi, si materializzano spaventose macumbe. Neppure i babbani di Facebook, ormai, lo nominano più, ed evitano di mettere il “mi piace” quando solo si subodora che si potrebbe arrivare a discettare virtualmente di “voi sapete chi”. Sembra addirittura che anche davanti  al giudice, per evitare di nominare l’innominabile, i diretti interessati abbiano spiegato il meno possibile, lo stretto indispensabile per non risvegliare la bacchetta malvagia dell’“oscuro signore”. E non ne vogliono sentir parlare neanche fuori. Neanche da altri. Figuriamoci sui giornali o in televisione. Accade allora che appena si parla del “conto Mazzini”, è come per Harry Potter con lord Voldemort: comincia a far male la testa, fantasmi neri affiorano dai muri con il loro portato inquietante di negatività, il cielo si rabbuia e scattano quattro paroline della magia nera:  “mandato ai miei legali!”. Al sentire queste parole, gli armadi si serrano con dentro gli scheletri che battono le ossute nocche per poter uscire, gli specchi non specchiano più e nessuno degli interessati riflette su se stesso, il vento di una invocata legalità distorta confonde le certezze emerse e ci si dimentica che ci sono milioni dei quali chiarire la provenienza e svelare la destinazione. Un pentolone di ambiguità da sommergere sotto la formula magica del “tanto è tutto prescritto”. Ma il conto “voi sapete chi” finito in tanti rivoli e passato per tante mani, un problema politico lo pone, anche se ormai pure i partiti, occupati in alleanze trasversali fatte di misteriose convenienze ed oscure trame,  vorrebbero metterci sopra uno dei tre doni della morte: il mantello dell’invisibilità. Così, quando chiunque fa il suo lavoro per ricordare che quello è un problema che c’è, a prescindere da come andrà in tribunale, e nomina “voi sapete chi”, partono gli strali. E’ accaduto l’altro giorno a Luca Salvatori, al quale si esprime solidarietà per lo scomposto attacco di cui è stato oggetto da parte del consigliere Giovanni Lonfernini. Ma molti non sanno - o fingono di non sapere per non incappare nelle ire degli adepti del conto di “voi sapete chi” - che ci sono già tre esposti in tribunale nei confronti di giornalisti che hanno la colpa di aver pubblicato la verità. Esposti che chiedono censura per chi scrive ed esemplare sanzione. Chissà se il segretario Belluzzi, che un po’ a Harry Potter somiglia e osanna una legge ritenuta una magia risolutoria, quando parla di “diritto di cronaca” tutto questo ce l’ha presente. Antonio Fabbri