ORGOGLIO SAMMARINESE

"Sedete su un tesoro ma non lo sapete"


di Claudio AntonelliLa più antica Repubblica forse pensava che una volta superata la Finanziaria 2011, la prima della sua lunga storia con un evidente e pesante deficit, la situazione volgesse da sé in discesa. Eppure resta frenata. Manca l’accordo finale – ostacolato da Giulio Tremonti – sulla doppia imposizione con l’Italia e tutti i relativi allegati. Ma anche se improvvisamente Tremonti cambiasse idea e si re-innamorasse di San Marino (un tempo lo frequentava con la divisa da commercialista) non è detto che arrivi il sereno. Il mondo è cambiato. L’economia del Titano no. O meglio è in quella classica situazione che non è né carne né pesce. Abbandonare la tranquillità di staterello che vive con l’indotto (finanziario) italiano o fare un passo verso l’incognito? Non basta più offrire fiscalità agevolata per attirare capitali. Inoltre sembra che San Marino abbia finalmente accantonato l’idea ipocrita di chiudere un occhio sui soldi sporchi. Servono quindi servizi adeguati e strategie non solo finanziarie ma geo-politiche per aprirsi ai mercati. Questi ultimi rispetto al vassallaggio italiano sembreranno incognite ma solo da quella direzione possono arrivare opportunità. Ciò non significa rompere con l’Italia. Al contrario lavorarci assieme per far crescere entrambe. Ci sono paesi emergenti – o meglio sarebbe dire emersi – che guardano all’Europa, la vedono come terreno di investimenti e cercano piattaforme per scommettere su aziende o know-how. San Marino siede su un tesoro, non sempre se ne rende conto. Potrebbe essere versatile, dinamica, veloce e soprattutto la calamita di capitali che l’Italia non è saputa essere e che non vuole diventare. San Marino usa l’euro ed è praticamente europea, ma ha la fortuna di non avere i vincoli dell’Unione. Cina ed Asia lo sanno benissimo. Ora tocca ai sammarinesi   Della serie “Visti dall’esterno"""""""Claudio Antonelli,;;Caporedattore della sezione Economia di Libero, il giornale diretto da Maurizio Belpietro. Che dice ai sammarinesi: “Sedete su un tesoro ma non lo sapete”.