ORGOGLIO SAMMARINESE

L’8 marzo riletto attraverso le parole di Edith Tamagnini la protagonista dell’evento Unesco


"MI MANCANO MOLTO LE MIE AMICHE, MARINA BUSIGNANI, EMMA ROSSI E GLORIANA RANOCCHINI" Di seguito l’intervista ad Edith Tamagnini. Una donna sammarinese chesi è sempre battuta per l’emancipazione.D. Che cosa significaper lei l’8 marzo?R. É una data importante. Penso che lo sia non solo per me ma per tutte.Questa data ricorda un percorso di sofferenza e di lotte, sostenute damolte donne per il diritto al lavoro e a esercitare un ruolo paritario nella società. Oggi le sfide sono cambiate ma richiedono ancora molto impegno.D. In che senso?R. Le donne hanno un ruolo insostituibile nella famiglia e, purtroppo,a loro si fa pesare la condizione della maternità, che i datori di lavoro nellamaggior parte non sostengono. In un mondo come quello di oggi, incui il precariato è predominante, la conseguenza è che le donne hanno difficoltà a trovar lavoro e le strutture sociali in favore della famiglia in molte località sono scarse. Per fortuna, è cresciuto moltoil senso di responsabilità della famiglia, che si vede più condivisa tra i genitori, questo è incoraggiante.La dignità della donna deve essere tutelata attraverso formedi parità e di equità nelle retribuzioni professionali e nelle chances. Ho, inoltre un dolore profondo per tutti gli episodi di violenza, che si verificano sempre più spesso e in maniera drammatica e che riguardano soprattutto i più deboli, i più indifesi.Il mondo dell’infanzia e il mondo giovanile. Un pensiero ovviamenteva anche ovviamente agli anziani vittime di truffe e purtroppodi violenza. Si tratta di uomini e donne. Battiamoci contro la violenza.Tanta barbaria è dolorosa e preoccupante.D. Come vede lei episodicome le veline, ole escort?R. Non le vedo proprio, e non le prendo nemmenoin considerazione. Anzi credo che tutti dovremmo snobbare questifenomeni effimeri di mercificazione del proprio corpo. Per fortunaqueste parentesi non inquinano un percorso intelligente che appartienealle donne. Esse sono depositarie di valori veri, non effimeri, vivonoe lavorano con la passione e la dedizione tipiche che fanno parte dell’esseredonna. L’affermazione della donna attraverso il lavoro è, in generale, soffertae oggetto di conquiste meritate, dovute alla preparazione e alla professionalità.D. Lei è l’unica donnacui è stato attribuitoil premio “Donne protagoniste”prestigiosopremio sotto il patrociniodel Presidente della Repubblica Italiana.R. Ne vado fiera, perché è un riconoscimento che mi è stato attribuito dachi, nel lavoro, mi ha giudicato sul campo. Però l’ho accettato con umiltà,condividendolo con tutte le donne che, silenziose e nell’ombra, danno uncontributo; non importa i titoli, ciò che conta è dare.D. Che pensiero dedicaalle donne, l’8 marzo?R. Coltivate i sogni, e lottate perché diventino realtà.Grazie a tutte!Ho chiesto all’Unesco di finanziare, alcuni anni addietro, un documentariointitolato “Sono partita all’alba”. Erano le donne che emigravano,che si adattavano a qualsiasi lavoro nelle fabbriche, che dovevano imparareuna lingua straniera e che spesso vivevano con le loro famiglie divise.Esperienze di vita molto dolorose e parliamo di pochi decenni fa.Non c’è bisogno di molte parole. Bastano i fatti. Fatti che conosco bene,perché tra quelle donne c’era anche mia madre.D. L e i ha mi l i t a -to nell’Unione DonneSammarinesi perl’emancipazione e laparità giuridica delledonne.R. Sì, e ne sono orgogliosa. Penso di avere vissuto, con le mie amiche,grandi esperienze. Ho scritto, insieme a loro, una lettera a Sua SantitàGiovanni Paolo II, che stava per visitare il nostro Paese, nel 1982,nella quale ci battevamo per l’unità delle famiglie sammarinesi. Mi mancanomolto le mie amiche, Marina Busignani, Emma Rossi, Gloriana Ranocchini,che poi hanno svolto ruoli di grande prestigio nel nostroPaese. Le ho perse troppo presto, ma sono sempre con me, ogni giorno.Dobbiamo rendere loro un profondo e sincero omaggio, nonché ringraziareper tutto ciò che hanno dato, attraverso i valori, il lavoro, il proprioruolo, artistico, sociale e politico. Se oggi abbiamo la parità giuridica lodobbiamo a queste donne straordinarie.D. Lei è ritenuta una donna coraggiosa che,partita da sola per il Canada, ha sostenutoun esame molto difficile, portando a segnocon successo l’iscrizione di San Marino nelPatrimonio dell’Umanità. Dove ha trovatotanto coraggio?R. Per me il mio Paese è depositario di un valore universale. Il nostro Santomi ha trasmesso una grande forza, ma l’emozione è stata tale e tantache per qualche attimo ho temuto un infarto. Ho creduto in questa sfidafino in fondo. Nei valori bisogna crederci, la forza viene spontanea.D. Ora la attendononuove sfide, giusto?R. Sì. È quello che ho pensato appena si è concluso quell’esame. Manon mi fa paura. Importante è che ci sia la cultura del fare. Basta con iprogetti costosi rimasti nel cassetto.D. Lei è fiduciosa che ilCentro Storico sia riqualificato?R. Sì e le istituzioni stanno lavorando per questo. Un ripristino che i professionisti operanti nel nostro paese sapranno fare con le debite competenze, evitando il cattivo gusto, le megalomanie esoprattutto le consulenze costose e “fumogene”. È vero, il paese non si può più permettere solo chiacchere. Le risorse chelo Stato ha devono servire a interventi fatti con responsabilità, cultura ediscernimento. Però, per favore, collaboriamo affinché le stradesi riparino, i beni architettonici siano restaurati, le esigenze di una comunitàsiano oggetto di risposte, senza sollevare sterili polemiche e inutilicontestazioni. Quando ho sentito che la casa dei gladiatori a Pompeiera crollata ho avuto un forte dolore al cuore. Spero che quel patrimoniosia salvato. La missione dell’Unesco a Pompei è già stata fatta e faccioil tifo per loro Qui sarà fatto ciò che si deve fare. Si sta già lavorandoper questo, con il rispetto dei ruoli e delle competenze. Unesco o non Unesco, San Marino ha bisogno, da tanto tempo di recuperarei valori della sua identità e di far sì che il Centro Storico possa rispondere adeguatamente ai bisogni della nostra comunitàe dei nostri ospiti.DA LA TRIBUNA SAMMARINESE