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LA GRANDE ABBUFFATA

Post n°201 pubblicato il 07 Gennaio 2013 da orgogliosammarinese
 

di LUIGI LONFERNINI

Quando si racconterà ai sammarinesi la grande abbuffata messa in piedi per anni dal connubio affari-politica?

 

Ho trascorso la sera dell’antivigilia di Natale a leggere il “Manuscripto”di Marino Cecchetti.Da anni Marino conduce una battaglia giornalistica con l’intenzione di mettere a nudo virtù e vizi di un Paese che tenta di recuperare un’immagine interna ed internazionale perduta per l’insipienza,termine eufemistico,di tanti politici che si sono succeduti dagli anni ottanta in poi.Ho ammirato ed ammiro Marino per il contributo che ha dato e continua a dare nel riportare alla memoria dei sammarinesi fatti storici che hanno permesso a SanMarino di mantenere una sua identità.Detto questo, cerco di avanzare alcune considerazioni-riflessioni sulla vicenda che lo ha portato nelle aule del tribunale.Il risentimento, sfociato in azioni penali, di numerosi Consiglieri in riferimento alle valutazioni politiche espresse da Marino in ordine ad alcuni atteggiamenti assunti dai politici, in  generale, ed in particolare da coloro che avevano maggiori responsabilità di governo negli ultimi anni, nonché a provvedimenti legislativi: anonimato societario, segreto bancario, ed alla scarsa volontà di incidere sia amministrativamente sia penalmente nei confronti di soggetti che si sarebbero macchiati di responsabilità che poi hanno portato ad assumere, da parte della Pubblica Amministrazione,impegni gravosi per l’erario pubblico,ritengo sia dovuto al fatto che non sempre il provvedimento adottato è stato pienamente compreso nella sua portata in generale o nella sua specificità in riferimento alla rimozione delle cause che hanno influenzato negativamente la nostra economia.Cerco di spiegarmi.Da anni, e precisamente dagli anni Ottanta,anch’io ho intrapreso una mia personale “battaglia”,con scritti, relazioni, proposte di legge, sia all’interno del mio partito, sia all’esterno, con scarsi, anzi senza scarsi, risultati.L’euforia dei soldi che arrivavano nelle casse dello Stato, nelle tasche dei cittadini e dei politicanti ha finito per ubriacare l’opinione pubblica in generaleaddormentando le coscienze.Diciamola tutta: Pubblicoimpiego: si è elargitoin stipendi, prebende, assunzioni,nomine in manieracosì ampia da creareuna struttura che difficilmentepotrà essere mantenutanel tempo; si è procedutoa sviluppare struttureda Paese di grandi dimensioni,creando nicchiefavolose senza badarea spesa (un esempio pertutte la Banca Centrale);libere professioni: in breve:sono state le cinghiedi trasmissione tra affarie politica; imprenditoria:oltre 7.000 società testimonianol’incoscienza dicoloro che hanno governato,a vario titolo, il Paese.Per carità di Patria nonvado oltre.Vengo alla prima provocazionedi Marino.Il risentimento dei Consiglierinasce, almeno credo,dal fatto che proprioloro hanno dovuto avviareun ridimensionamentoe risanamento di tuttele attività imprenditorialitentando di non far crollaretutto il sistema.E mi spiego.L’avere non superato immediatamentel’anonimatoed il segreto bancario,ma di avere cercato diconfinarlo in ambiti benprecisi, anche se possonosembrare dei paliativi,è servito in particolare aquegli investitori che avevanocreduto nel nostroPaese non tanto e non soloper portare avanti interessidi dubbio valore maanche per creare nuovaricchezza.Non dimentichiamolo:nella stessa Europa esistonoPaesi, anche importanti,in cui l’anonimatoed il segreto bancario resistono.L’errore è stato fatto daquei politicanti che anniaddietro hanno permesso,attraverso l’anonimato,il segreto bancario el’imposta monofase, chenel nostro Paese si instaurassenon solo la malavitaorganizzata ma anche unsistema di imprenditoriao pseudo imprenditoriache certamente non avevaa cuore la vita morale edeconomica del Paese masolo il loro interesse e, ripeto,con la compiacenzae forse anche con qualchecos’altro dei politicanti diturno incuranti delle reazioniesterne che puntualmentesi sono verificatecon gravi danni all’immagineed all’economia delPaese.In definitiva il Paese è statosvenduto.La tua denuncia Marino,nei limiti che ha cercatodi chiarire, non può cheessere condivisa, comedel resto il risentimentodi coloro che non hannoapprezzato fino in fondole tue argomentazioni suprovvedimenti legislativiche miravano a ripristinareun minimo di trasparenzae legalità e non certamentea salvare “la casta”,senza far crollare tuttal’impalcatura con gravisofferenze economicheper tutto il Paese.Diverso è il discorso dellaBanca dei Titano.Per motivi professionaliho avuto occasione di approfondirela vicenda dellaBanca sia in sede penalesia in quella civile.Posso tranquillamente affermareche se le autoritàproposte avessero vigilatosulla Banca sin dalmomento in cui ha avviatol’attività (anno 2000),la sua operatività dovevae poteva essere fermatae quindi non si sarebberocreate situazioni per cui sisarebbe messo a repentagliola sua solvibilità.Per rendersi conto diquanto affermo è sufficienteandarsi a rileggerela relazione al ConsiglioGrande e Generale dell’alloraSegretario di Stato alleFinanze Macina, dell’interventodel ConsigliereGiovanni Lonfernini, delledichiarazioni di AlleanzaPopolare (anno 2007);cito solo un passaggio dellarelazione del Segretario:“alle perdite su creditiandava poi ad aggiungersiuna rilevante insussistenzasulle immobilizzazioniimmateriali contabilizzatanell’attivo patrimonialedi circa 7 milioni di Euro,costituita da spese di avviamento”.Lo stesso perito giudiziale,nei due procedimentiaperti nei confronti delDirettore Generale, precisache “alcune operazionicompiute dagli organisociali potevano avere giàa suo tempo compromessoo ridotto gravementel’effettiva consistenza patrimonialedella Banca delTitano”; operazioni che riguardavanol’attività svoltanell’anno 2000.Una semplice conclusionese si voleva salvaguardareil sistema bancario eranecessario, come affermail segretario Macina “unapiù accurata selezione deisoggetti che direttamenteod indirettamente chiedonodi entrare a far partedel panorama finanziariosammarinese: investitori,direttori, membri dei consiglidi amministrazione,sindaci revisori ecc.”Ed ancora più preciso èstato il comunicato di AlleanzaPopolare pubblicatosu Tribuna che, dopoavere analizzato il dissestodella Banca del Titano,afferma: “si tratta didistrazione di vari miliardidi lire per fini impropri,camuffata in maniera approssimativa,con evidentiresponsabilità politichee la tolleranza di alcuni organied uffici dello Stato”.Ogni commento è inutile:in effetti l’avere salvatola liquidità della Bancadel Titano con l’operazionefinanziata dallo Statoè stato un ulteriore regaloa coloro che si sono servitidella Banca “per fini impropri”.Quando si racconterà aisammarinesi la grande abbuffata messa in piedi per anni dal connubio affaripolitica?

 AVV LUIGI LONFERNINI

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