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Ho accecato la mia vita


 27 novembre 2011 Ho preso tizzoni ardenti  scientemente li ho appoggiati alle mie pupille ho accecato la mia vita. Si’ non mi voglio bene forse voglio distruggermi a poco a poco Allora ho iniziato a non vedere Pian piano diverro’ un’ameba  incapace se non di reazioni primitive Cio’ che riuisciro ‘ a fare è mortificare me stessa. Ci avevano pensato gli stoici  convinti come erano di impararae a tollerare il dolore di non percepirlo,ma non ci si assuefa al dolore No il dolore ti massacra  ti percuote ti lapida ti brucia Le ferite non si rimarginanoe copntinuano a penetrare la pelle  la mangiano dentroLl’unica salvezza è l’amore il sentimento puro ardente incondizionatoquello che vorresti dare che dai e viene rifiuitato bagnato dall’indifferenza dall’esclusione dalle lacrime di acido  che rigano il corpo nudo massacrato Tuttavia riesco ancoraa percepirela bellezza della natura ad ascoltare con gioia il canto degli uccelli  ad incantarmi davanti alle nuvole che volano leggere riesco ad incantarmi e a sussultare di fronte akl temporale  alla pioggia incessante  alla musica vera diun ruiscello che canta  riesco a respirare la purezza della vetta aromatizzata di conifere  di erbe fine come la ruta riesco ancora ad abbracciare la stella alpina la gioia mi viene dalla poesia parole che accarezzano l’anima mia e mi fanno rivivere