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Il maestro del bluff


Nucleare, Berlusconi svela il bluff: ''Moratoria per evitare il referendum'' Il premier lo rivela durante il vertice con la Francia.L'ira delle opposizioni. Non era certo un segreto, ma vederselo “sbattere” in faccia così, durante il vertice con Nicholas Sarkozy, come fosse cosa scontata, è forse troppo. Berlusconi ha svelato oggi il “segreto di pulcinella”:ossia che lo stop al nucleare è solo momentaneo, e voluto per evitare che sull’onda emotiva di Fukushima il referendum bocciasse per troppo tempo l’ingresso dell’atomo in Italia. Lo scenario è quello di Villa Madama, a Roma, l’occasione quella del vertice Italia-Francia. Berlusconi risponde alla domanda di un giornalista in sala e spiega la visione del governo sul nucleare. “Cosa ha spinto il governo a decidere per lo stop al nucleare? La necessità di evitare il referendum che, sull'onda di quanto accaduto in Giappone, avrebbe bloccato per troppo tempo la corsa dell'Italia all'atomo, nella convinzione assoluta che l'energia atomica rappresenti il futuro”: ha dichiarato il premier. Tra due anni opinione pubblica più favorevole“In Italia - ha aggiunto - l'accadimento giapponese ha spaventato moltissimi cittadini…se fossimo andati al referendum, il nucleare non sarebbe stato possibile per molti anni”. Da qui la decisione della moratoria, ha aggiunto Berlusconi, decisa perché “dopo uno o due anni si possa avere un'opinione pubblica più favorevole”. L’ira delle opposizioni: “Vergogna” Parole che hanno immediatamente scatenato l’ira delle opposizioni.“Berlusconi ha confessato. Abbiamo la prova dell'imbroglio, da noi denunciato sin dal primo momento. Non vuole rinunciare al nucleare, ma vuole solo bloccare il referendum perché ha paura del risultato delle urne": tuona il leader dell'Idv Antonio Di Pietro. Mentre in una nota ufficiale del Pd si legge: "Berlusconi ha gettato la maschera confermando che la moratoria sul nucleare è un bluff". Dura anche la reazione di Sinistra ecologia e libertà. "Le parole di Berlusconi - dice il leader Nichi Vendola - sono l'immediata conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, dell'intenzione del governo di voler prendere in giro gli italiani, calpestando in modo arrogante e cialtronesco, il loro diritto ad esprimersi su una questione, come quella dell'energia nucleare, da cui dipende la sicurezza ambientale e la sopravvivenza delle generazioni future del nostro paese". Acqua e nucleare: il governo prova a scippare i referendum Sembra proprio che in Italia i cittadini non possano decidere. Dopo il nucleare è a rischio anche il referendum sull'acqua. Il 12 giugno si dovrebbe votare, ma il ministro dello Sviluppo Paolo Romani ha manifestato ieri tutta la sua perplessità. "Anche su questo tema, come per il nucleare - ha detto - il referendum divide in due. Ma è un tema di grande rilevanza, e ho l'impressione che anche su questo sarebbe meglio fare un approfondimento legislativo". Ma proprio perché è un tema di grande rilevanza, come fa osservare il Ministro, che sono state raccolte quasi un milione e mezzo di firme che ora sono diventate ingombranti. I promotori: *l’acqua deve uscire dal mercato* "I referendum sull'acqua - spiegano i promotori del comitato "2 Sì per l'Acqua bene comune" - hanno ottenuto le firme di un milione e quattrocentomila cittadini. Una straordinaria mobilitazione che chiede l'uscita dell'acqua dal mercato" e "che vuole la tutela condivisa di un bene comune essenziale e di un diritto universale". *Il tentativo di scippo del governo* I promotori del referendum temono che le parole del ministro siano il primo tenativo di vanificare la consultazione. "Mentre tentano lo scippo del referendum sul nucleare, il governo e i poteri forti di questo paese vogliono provare a fare lo stesso con i due referendum sull'acqua. A governo, Federutility e Confindustria - concludono i promotori della consultazione - diciamo chiaramente "Non ci provate, giù le mani dai referendum!". In effetti preoccupano le parole di Roberto Bazzano, presidente di Federutility, la federazione che riunisce i gestori degli acquedotti, che si chiede "seriamente se non sia il caso di evitare un referendum che ha sempre più un taglio puramente ideologico". *Già 350 milioni di euro buttati dalla finestra* Le dichiarazioni di coloro che difendono il referendum che si susseguono non sembrano perciò tanto campate in aria. "Prima hanno buttato dalla finestra 350 milioni di euro pur di evitare l'accorpamento con le amministrative", ricorda Luca Martinelli, del Comitato promotore referendario. "Adesso provano a togliere di mezzo altri due quesiti, in modo da lasciare solo quello per il leggittimo impedimento, sul quale non sembra che il Parlamento intenda modificare il quadro legislativo". *La parola passa alla Corte di Cassazione* "È l'ennesimo tentativo di scardinare le basi della nostra democrazia, ma la parola ora passerà alla Corte di Cassazione", aggiunge Valerio Calzolaio, coordinatore del Forum Sel sui beni comuni. "E va ricordato che abbiamo un sistema legislativo che offre una serie di paletti a protezione del voto popolare. Una volta avviato il processo referendario un'abrogazione delle norme, o attraverso le urne o attraverso un preventivo intervento normativo, ha effetti giuridici abrogativi che durano cinque anni". Bonelli (Verdi): *un tentativo di esproprio della democrazia* Non manca la reazione dei Verdi attraverso le parole del leader Bonelli, che ritiene tutto questo "un gravissimo esproprio di democrazia e dei diritti che la Costituzione assegna ai cittadini attraverso lo strumento del referendum". "Il governo vuol rubare agli italiani il diritto di esprimersi direttamente su due questioni - acqua pubblica e nucleare - vitali per il futuro del paese", prosegue Bonelli. "Mai nella storia della Repubblica è accaduto che si approvassero strumentalmente e in modo truffaldino provvedimenti che hanno come unico scopo quello di far saltare i referendum – conclude l’esponente dei Verdi - Acqua e nucleare hanno un valore di oltre 100 miliardi di euro che le grandi multinazionali dell'energia e dell'acqua intendono spartirsi prelevandoli dalle tasche dei cittadini". Serena Fiorletta , Michela Rossetti Ultimo aggiornamento: 26/04/11