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Sesso e web: nei giovani induce calo del desiderio


 Frequentare assiduamente siti pornografici e chat erotiche, secondo uno studio condotto dall'Istituto di endocrinologia e andrologia dell'università di Padova, stimola gli uomini adulti e deprime sessualmente parlando, quelli giovani. I ricercatori capitanati dal professor Carlo Foresta, analizzando un campione di 4.00 volontari (2mila adulti e 2mila giovani), hanno analizzato le conseguenze della frequentazione assidua di siti pornografici scoprendo che mentre negli adulti il sesso online funge da stimolo nella vita reale, nei giovani invece questo contesto astratto viene vissuto come vera e propria alternativa al mondo reale, raggiungendo nel 10% dei casi anche una dipendenza ossessiva. I  giovanissimi che praticano un'imponente attività di autoerotismo avvalendosi dell'online sono difatti meno invogliati nella ricerca della sessualità reale mentre alcuni sono addirittura soggetti, nel 25% dei casi, a disturbi gravi come l'anoressia sessuale, turbe dell'orgasmo e  disfunzione erettile. Lo studio patavino, presentato nell'ambito del X Convegno della Società italiana di andrologia e medicina della sessualità (Siams) a Lecce, ha affrontato anche l'importante problema del calo delle nascite in Italia. Secondo l'Istat, infatti, nel 2012 sono nati 15.000 bambini in meno rispetto al 2011. Gli studiosi, sostengono che il calo delle nascite sia dovuto alla cattiva salute riproduttiva dei maschi italiani, compromessa dalla modificazione del tipo di alimentazione e dell'ambiente. Confrontando i parametri di vitalità spermatica di giovani e adulti viene fuori che nel liquido seminale di un giovane vi è il 25% in meno di spermatozoi rispetto al liquido seminale di un quarantenne. Il 33,4% dei giovani esaminati è ipofertile, e quindi con una produzione inferiore ai 39 milioni di spermatozoi totali mentre l'11,7% è già gravemente ipofertile, producendo meno di15 milioni di spermatozoi totali. Il dato è abbastanza allarmante se si pensa che, secondo i dettami dell'Oms, il valore minimo di normale fertilità è di 39 milioni di spermatozoi totali, al di sotto del quale si è ipofertili.Secondo la Siam la fertilità nei giovani è più a rischio nelle grandi metropoli. Infatti  dall'analisi del campione risulta che il potenziale dei giovani "metropolitani" è inferiore del 30% rispetto a quello dei loro coetanei di provincia: 170 milioni di spermatozoi per i cittadini, 240 milioni per i giovani di provincia. Oltre alle cattive abitudini alimentari, tra le cause della carenza di spermatozoi troviamo l'esposizione ambientale ad agenti inquinanti ed altre sostanze chimiche che alterano le regolazioni ormonali dell'apparato riproduttivo già nel grembo materno.  Altri importanti fattori che provocano una importante riduzione del numero e della qualità degli spermatozoi sono l' obesità, l'abuso di alcol e fumo e le droghe. Altro dato interessante dello studio riguarda le donne: secondo i ricercatori l'insoddisfazione sessuale aumenta, nelle donne, il rischio di contrarre malattie cardiovascolari, pressione alta e diabete, sia prima sia dopo la menopausa.