PersoneSpeciali

Il giorno della memoria


PER NON DIMENTICAREVoi che vivete sicurinelle vostre tiepide case,voi che trovate tornando a serail cibo caldo e visi amici:Considerate se questo è un uomoche lavora nel fango
che non conosce paceche lotta per mezzo paneche muore per un si o per un no.Considerate se questa è una donna,senza capelli e senza nomesenza più forza di ricordarevuoti gli occhi e freddo il grembocome una rana d'inverno.Meditate che questo è stato:vi comando queste parole.Scolpitele nel vostro cuorestando in casa andando per via,coricandovi, alzandovi.Ripetetele ai vostri figli.O vi si sfaccia la casa,la malattia vi impedisca,i vostri nati torcano il viso da voi. (Primo Levi) Il 27 gennaio 1945, la 60.ma  armata del Primo Fronte Ucraino, abbatteva i cancelli di Auschwitz liberando i circa 7.000 prigionieri che erano riusciti a sopravvivere.La Repubblica Italiana, al fine di ricordare la Shoah, e affinché simili eventi non possano mai più accadere, riconosce il giorno 27 gennaio "Giorno della Memoria". " Prima vennero per gli ebrei
e io non dissi nulla perchénon ero ebreo.Poi vennero per i comunistie io non dissi nulla perché                        non ero comunista.Poi vennero per i sindacalisti e io non dissi nulla perchénon ero sindacalista. Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa." (Martin Niemoeller) 
Goti Bauer fu arrestata in provincia di Varese, sul confine svizzero, il 1°maggio 1944. Deportata ad Auschwitz insieme ai genitori e al fratello, il 16 maggio 1944, fu liberata a Theresienstadt l’8 maggio 1945, unica sopravvissuta della sua famiglia.Dicevano che eravamo diretti ad un campo di lavoro; come avremmo potuto credere che dei bimbetti, dei neonati, dei malati servissero a questo scopo? Alle nostre domande non venivano date risposte plausibili; non era importante convincerci, era importante tenerci tranquilli perché non esplodesse il panico.  
« Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.Mai dimenticherò quel fumo.Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere.Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai. » (Elie Wiesel, tratto da La notte. Wiesel fu rinchiuso ad Auschwitz all'età di 15 anni)