E sono di nuovo qui, in Italia da meno di 48 ore e già con melanconia atroce alle ginocchia. Mi mancate tanto ma il lavoro è lavoro. Devo finire delle cose, iniziarne delle altre, racimolare qualche soldo con lavori "al volo" e tra qualche giorno sarò di nuovo da voi. Sto imparando ancora che mai nulla è deciso in maniera irremovibile e che la vita continua ad essere sperimentazione, novità sempre dietro l'angolo e la meraviglia della vita che mai finisce di sorprendermi. Ho fatto poche foto in questi giorni nei Paesi Bassi ma mi riprometto di farne sempre di più e ancora, ancora. Fino a consumarmi le dita... Ho messo sul desktop del Mac la tua foto in camera da letto, perché racchiude tutto ciò che mi rende felice ora. Gli oblò al posto delle finestre che testimoniano l'assenza di fondamenta e la presenza liquida sotto ai piedi che è instabile solo all'apparenza... Il mio zaino fotografico aperto sul letto a significare la mia presenza lì... I miei abiti piegati fuori dalla valigia (davvero raro questo evento!)... La botola del pozzetto mi ricorda Piraat, il gatto, che mi svegliava per farsi aprire il passaggio verso l'aria fresca... Il letto che ha visto coccole, passione e litri d'olio per massaggi... La luce che avrebbe dovuto illuminare il monitor di un portatile alla ricerca della giusta barca e invece sempre spento a lasciar spazio ai sogni.... E poi quella figura femminile che tanto adoro, con il volto nella mano, indispettita dalla fotografia...
Evoluzione...
E sono di nuovo qui, in Italia da meno di 48 ore e già con melanconia atroce alle ginocchia. Mi mancate tanto ma il lavoro è lavoro. Devo finire delle cose, iniziarne delle altre, racimolare qualche soldo con lavori "al volo" e tra qualche giorno sarò di nuovo da voi. Sto imparando ancora che mai nulla è deciso in maniera irremovibile e che la vita continua ad essere sperimentazione, novità sempre dietro l'angolo e la meraviglia della vita che mai finisce di sorprendermi. Ho fatto poche foto in questi giorni nei Paesi Bassi ma mi riprometto di farne sempre di più e ancora, ancora. Fino a consumarmi le dita... Ho messo sul desktop del Mac la tua foto in camera da letto, perché racchiude tutto ciò che mi rende felice ora. Gli oblò al posto delle finestre che testimoniano l'assenza di fondamenta e la presenza liquida sotto ai piedi che è instabile solo all'apparenza... Il mio zaino fotografico aperto sul letto a significare la mia presenza lì... I miei abiti piegati fuori dalla valigia (davvero raro questo evento!)... La botola del pozzetto mi ricorda Piraat, il gatto, che mi svegliava per farsi aprire il passaggio verso l'aria fresca... Il letto che ha visto coccole, passione e litri d'olio per massaggi... La luce che avrebbe dovuto illuminare il monitor di un portatile alla ricerca della giusta barca e invece sempre spento a lasciar spazio ai sogni.... E poi quella figura femminile che tanto adoro, con il volto nella mano, indispettita dalla fotografia...