OCEANO TERRA

di amore, di morte, e di tagliolini..


“Gigi”…!Ahh..che ricordi..Quei pensieri, quei ricordi a dire il vero, che entrano nei pensieri, mentre guardi e pensi tutt’altro. “Gigi” !  Chissà dove sarà, se gli è andata bene, se poi ha trovato il  posto nel suo mondo o se è stato spazzato via da un mondo troppo diverso dal suo di provenienza.E se poi lo ha trovato questo posto, chissà se ci sta ancora, se ancora vive e, se non vive più, come ha vissuto fino alla fine.. Si, in effetti non so quanto vivano gli astici, perché “Gigi” all’epoca dei fatti apparteneva a quella razza destinata ad allietare le nostre serate, meglio ancora se estive e sotto la luna, insieme ai tagliolini (‘razze’ diverse in tutto ed esempio di come si può andar d’accordo anche non fra simili). Arrivò un giorno di giugno, la data è persa nelle curve della memoria come tante cose che al momento non sembrano importanti e non ci fai caso, insieme ad altri compagni di s-ventura proveniente dal nord america.Direi che dal nord america a Finale Ligure ci sta un mondo oltre che un oceano.Ora che ci penso doveva essere un sabato.Sistemato insieme a tanti altri nel frigo nella sua bella cella della morte, non mi accorsi di lui. Ora, una piccola parentesi.Non ho niente contro chi mangia astici, carne, etc..etc..o altro pesce fresco di giornata o come piace dire a molti “ancora vivo!” Seeee..vorrei vedere se te lo mangiavi se era ancora vivo.Perché io i  pesci vivi li ho conosciuti. Io, i pesci vivi li ho puliti. Io agli astici vivi ho piantato un coltello nel dorso per tagliarli a metà e messi in padella mentre ancora si muovevano.E mai! Dico mai, mi sono abituato..Quindi questo mio, non vuole essere un discorso sulla brutalità di nutrirsi di animali, ma solo ed unicamente una storia di vita, storia vissuta in un posto chiamato Finale Ligure. “COMANDA!! DUE TAGLIOLINI ASTICE!” grida lo chef.Avanti, il week end andava e ogni minuto la cassa con i nord americani si faceva più vuota fra rimorsi e “chissenefrega” per esorcizzare e “tanto così è”.Già al secondo giorno mi ero accorto che uno di loro era molto più vispo degli altri. E questa deve esser stata la sua salvezza. Infatti tendi a consumare sempre quelli che muoiono per primi..o che sono quasi..per…beh..troppo forte per qualcuno, lasciamo perdere.Resta il fatto che lui, si, ero passato già al “lui” lo trovavo sempre lì quando aprivo il frigo con ‘ste chele alzate come dire” fatti sotto se hai coraggio!”.E io automaticamente nella fretta lo spostavo verso il fondo e prendevo un suo compagno.Lo trovavo a volta girato con il culo verso l’uscita del frigo.. Fu allora che, facendo una battuta con uno dei camerieri, è nata la storia di “Gigi”.Infatti a fine servizio della domenica Linda, una delle cameriere, mi fa “Come va con il tuo amico Gigi? E’ ancora vivo??”Non vi racconto come mano a mano che si assottigliava la schiera di astici mentre scorrevano le comande come nascondevo in fondo Gigi e come lo salutavo alla mattina. Robe da pazzi lo so.Ma provate a farvi 12-13 ore al giorno con 30 gradi e 100, 200 coperti alla sera e poi ne riparliamo! Dopo tre giorni Gigi era ancora vivo. E la cosa, devo dirvi,  non è proprio normalissima.Aggrappato alla vita  nella stessa maniera in cui si aggrappava al polistirolo per uscire. Il martedì sera era rimasto solo.Allora presi la decisione. Chiamai il maitre e gli dissi che gli astici erano finiti. A fine serata insieme ai colleghi raccogliemmo 10 euro a testa  e comprammo Gigi. Ora, non so se avete mai passato una serata in riva al mare, con la luna che illumina una striscia d’acqua sempre più sottile.Non so se avete mai camminato in riva al mare al chiaro di questa striscia di sole riflesso, ma potete forse immaginarlo. E chi lo ha provato beh, sa di cosa io stia parlando. Ma, credetemi, anche voi nottambuli delle spiagge estive con il bagno di mezzanotte “facile” , vi sareste stupiti vedendo una processione di camerieri con le braghe arrotolate con in testa un cuoco in bianco che portava un astice in mano verso il mare.Due onde son bastate, leggere, di quelle che son più belle che fastidiose. E Gigi sparì inghiottito dal mare. Ricordo poche cose di quel periodo, ma come mi sentii quella sera e come dormii quella notte..beh..non lo dimenticherò mai.      
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