Odeporica

Il resto è ombra


 La penombra che la circondava dava un'aria suggestiva alla stanza.  Le ombre s'inseguivano sui muri nascondendosi tra le pieghe della tappezzeria. Il gatto, vecchio e stanco anche lui, si muoveva con lentezza verso di lei e le saltò in grembo, facendole le fusa si addormentò. Il sole ormai tramontava e regalava quella parvenza di sogno e irrealtà a tutto ciò che la circondava. Accese il lume e riprese il libro, quel libro che aveva da anni e di cui rileggeva sempre solo le prime pagine, conosceva a memoria ormai la descrizione degli ambienti e le pareva di sentire le risatine delle signore che facevano finta di non sapere in che casa fossero capitate. Anche lei era una "signora delle camelie". Leggeva di quei monili in quella casa così ricca e si guardava intorno. Tutto ciò che la circondava era frutto di regali dei suoi facoltosi amanti. Quadri, gioielli e oggetti d'arredo. Circondata da un mondo bellissimo, si chiedeva cosa sarebbe rimasto di lei nelle persone che la conoscevano.Nella mente dei suoi amanti sarebbe rimasta l'immagine ormai sbiadita del suo viso di porcellana, dei denti bianchissimi e dei suoi occhi verdi. Più volte le era stato detto che aveva occhi da strega. Morgana, così si faceva chiamare. E tutti coloro sui quali puntava gli occhi cadevano inesorabilmente ai suoi piedi. Nella sua vita si era presa sempre gli uomini che voleva, non aveva mai dovuto accondiscendere al volere di qualcuno che non le piacesse. Sapeva giocare e provocare, ammiccare e sorridere nel modo giusto. Bastava un'occhiata e l'oggetto dei suoi desideri era suo. Come una Geisha, fermava un uomo per la strada con un solo sguardo. Aveva cultura e bellezza e ciò che non sapeva sugli uomini le era stato insegnato da Mariela, la sua protettrice. Un sorriso sulle labbra e una lacrima a rigarle il viso nacquero da quei ricordi ormai così lontani, ma una fitta di dolore la riportò bruscamente alla realtà. Massaggiandosi la gamba si guardò ancora intorno, ormai era buio ma distingueva perfettamente lo scintillìo degli argenti e dei cristalli, perfettamente puliti e in bella mostra. L'amante di tanti, la sposa di nessuno. Una mantenuta. Aveva tutto ciò che una donna potesse desiderare. Almeno agli occhi di molti. Aveva anche l'inquietudine negli occhi, ma questa, a parte una sola persona, nessuno la vedeva. Sapeva di aver speso in modo sbagliato la sua vita. Di aver superato in alcune occasioni il limite della decenza, ma in fondo non era una cattiva persona. Aiutava chi si rivolgeva a lei e non aveva mai, almeno intenzionalmente, fatto del male a nessuno. Eppure, nonostante una vita di agi e privilegi, non era mai stata felice. Sceglieva i suoi amanti con cura e meticolosità, mai uomini scapoli, sempre uomini sposati."Il fatto che un uomo abbia una casa e una famiglia da cui tornare è la prima garanzia per la tua libertà"Glielo ripeteva sempre Mariela, "non intrattenere uomini in cerca di moglie, se s'innamorassero di te sarebbe la tua fine". Aveva una mente brillante e conosceva alla perfezione il mondo maschile. Le spiegava in dettaglio tutto ciò che andava fatto e detto per mantenere una continuità nei rapporti precludendo il nascere di un legame affettivo. Le aveva insegnato a tenere stretto a sé un uomo senza vincolarlo."Se avranno l'illusione di non essere legati a te, torneranno sempre"Sorrise pensando a quanto avesse ragione. Le raccomandava spesso di non avere più incontri di seguito con lo stesso uomo."Una frequentazione assidua porta l'abitudine, e l'abitudine porta una parvenza d'amore. E a quelle come noi non è concesso amare"Eppure si ama. Contro ogni nostro volere, contro ogni nostra volontà, si ama. L'amore trascende ogni nostro controllo. L'amore non usa la ragione e la ragione non conosce l'amore.Serbava ancora il ricordo di quegli occhi che riuscivano a guardarle l'anima, aveva ancora nostalgia di quel coraggio che non aveva avuto. Ogni volta che le affiorava il ricordo delle parole che gli aveva detto per allontanarlo sentiva il cuore spaccarsi a metà. A lei non era stato concesso di amare.Aveva lo sguardo perso e spento ormai, la luce che vi albergava era morta e tutto quello che la circondava era stato inghiottito dall'ombra. Non le restò altro da fare che addormentarsi. Per sempre.*"Il cuore muore di morte lentaperdendo ogni speranza come fogliefinchè un giorno non ce ne sono piùnessuna speranza, non rimane nulla."