Odeporica

Il liutaio


 Ci sono persone che sono fatte di carne, sangue e musica. Sono persone che vivono, pulsano e vibrano. Vibrano interamente, vibrano come una corda di violino troppo tesa. Succede quando si è nati dalle mani di chi è allo stesso modo un liutaio e un violinista. Perchè solo chi sa essere entrambi costruisce con dovizia e solerzia magnifici violini, ne ammira la lucentezza e con le sue mani li accarezza, come un padre, che ne diventa padrone. Li sfoggia e li nasconde, con lo stesso sguardo capriccioso di un bambino che, avendo troppi giochi, non sa a quale dedicare le sue attenzioni.Quello si adatta perfettamente al suo mento. Quell'altro è stato il primo. In fondo c'è quello dalla fattura perfetta, da ammirare e non suonare perchè è scordato. Ce n'è anche uno macchiato, sciupato, ma ha un suono meraviglioso. Poi ci sono quelli dimenticati, c'è quello che gli ha graffiato il viso quando una corda si è spezzata e c'è anche quello che non doveva neanche esistere.Scegliere non è mai facile, decidere per  il tatto, per la vista o per  l'udito? Cos'è che conta di più, la fattura, l'apparenza o il suono? Con fare lento, quasi riverente, ma fermo e deciso, il liutaio prende le sue creature, le osserva, le contempla, ne fa vibrare le corde, ascolta il suono, le accarezza. Ne prende una per posarne un'altra. Incapace di scegliere, in costante dubbio su quale tenere per sé e quale lasciare nelle mani di altri, non decide.E così il liutaio, che non è immune al tempo che passa, comincia a non ricordare neanche più perchè ne ha costruiti così tanti, se l'ha fatto per sé o perché così altri potessero apprezzarli, comincia a confonderli, non ricorda più perché ne preferisce uno ad un altro. Come la neve al sole cominciano a dissiparsi nella sua mente i ricordi legati ad ogni sua creatura e i violini diventano tutti uguali. Uguali e inutili, perché ormai il tempo ha logorato anche loro....a che serve dar vita ad una creatura meravigliosa se poi non le si permette di vivere?