Odeporica

Il custode


"nulla si crea, nulla si distrugge; tutto si trasforma"Te lo ripeti all'infinito, lo ripeti ad alta voce finchè le labbra secche si spaccano, la gola diventa di carta vetrata e in bocca hai solo il fiele. Lo ripeti ancora e ancora per giustificare quella fine che una fine non è, che dà inizio a ciò che non volevi che fosse.  Resti in piedi, malferma sulle gambe, i pugni serrati e le unghie che si conficcano nella carne, ma non senti neanche più dolore. Strano come dopo un punto che segna il limite massimo di sofferenza non si senta più niente, quando invece vorresti patire fino a morire. I suoni arrivano ovattati, la vista si annebbia, frasi sconnesse e incompiute fuoriescono insieme a rantoli e conati di vomito.Capisci che ti detesti. E' un attimo, fulmineo e illuminante.Provi a dirlo, ma non ci riesci. Eppure è così facile dire "mi odio".Le parole si perdono in una risata amara. E ti senti sciocca. E ridicola.Cosa credevi di fare? Cosa pensavi di ottenere?Clemenza e assoluzione quando invece ti fai schifo da sola.Cosa sei diventata.Ti guardi allo specchio sperando di ritrovare occhi conosciuti. Ma c'è solo un mostro, reso ridicolo dal trucco sciolto, che ti guarda e si compiace di quello spettacolo orribile che sei diventata. Tutto ciò che hai fatto, che hai provato, che hai vissuto si è sporcato, come il tuo viso.Credevi che la bambina sarebbe rimasta per sempre.E invece se n'è andata.Ha lasciato il posto ad un essere impulsivo, vendicativo e spietato. In un attimo ti accorgi che non sei quel che vorresti essere. Che hai provato. Hai provato sul serio a diventare migliore, sortendo però l'effetto contrario.Sei un mostro farcito di belle parole.Quante parole hai detto, tutte inutili.E così che senti di essere: inutile.Ti riveli a te stessa, facendo cadere vestiti e lacrime. Ti spogli di tutto cercando in un abbraccio un nuovo vestito. Ma ti accorgi che non è abbastanza. Che non sei abbastanza per indossare quell'abbraccio. ...e il vento ha gelato tutte le tue inutili parole e le tue ultime lacrime, trasformandole in piccole schegge di cristallo.Le raccolgo in uno scrigno e te ne faccio dono affinchè tu possa custodirle per sempre, amico mio.